Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Pisa.
Antica Repubblica marinara. Gli echi di fasto e potenza sono giunti fino a noi. Il suo simbolo, la croce pomata, è conosciuto e rispettato in tutto il mondo.
Conquistata da Firenze, fu violata, distrutta, annichilita. Incendi, deportazioni, ruberie; oltre al patrimonio tangibile, scomparvero i documenti e le testimonianze. Scomparve la memoria.
Tanta fu la luce di Pisa fino al XV secolo, tanto il buio che oggi la distingue.
Popolo senza memoria, senza storia e senza identità.
Di quel passato glorioso restano piccole scintille nelle manifestazioni storiche. Pisa non è riuscita a dare corpo compiuto al suo passato, è orfana, brancola e si aggrappa a dicerie e leggende.
Dionigi di Alicarnasso, Ovidio, Catone, Virgilio, Claudiano, Al Zuhuri, Cassiodoro, Namaziano, san Basilio, san Gregorio Magno, Arrigo IV, Maria Comnena e molti altri parlarono di Pisa.
Parlarono di noi.
Cartaginesi, galli, insubri, gesati, musulmani, vichinghi tentarono invano di conquistarla.
Re goti, visigoti, franchi, alemanni, ma anche califfi, papi, imperatori d’oriente e d’occidente chiesero ausilio ed ebbero mercato con Pisa.
Da Zero a Mille. Scopriamo insieme cosa avvenne, scopriamo l’essenza della storia di Pisa.