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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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. . . . . . . . . . . a tutto il popolo della "Voce". .....
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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Incontrati per caso
di Valdo Mori
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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A cura di Erminio Fonzo
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Franco Marchetti
SARDINE?
Arroganza nelle idee, umiltà nella partecipazione
Iniziamo a pagare il debito con le giovani generazioni

25/11/2019 - 17:34


In questi giorni si stanno sviluppando tante manifestazioni in diverse parti d’Italia contro la lega ed il suo segretario Salvini un movimento che si è dato il nome di sardine, nato per caso perché quei ragazzi che lo hanno pensato ed ideato, hanno detto una cosa semplice e rivoluzionaria di questi tempi.


Hanno detto, “non siamo d’accordo con la politica sovranista, discriminatoria, ed antidemocratica della Lega: Bologna è una citta antifascista e democratica e siccome il leader della Lega la vuole riportare indietro nel tempo, dimostriamo che non siamo d’accordo con lui e troviamoci tutti i piazza in modo da starci stretti come sardine” un modo diverso per dire di essere in tanti.


Si è aperto il mondo, nelle discussioni come se prima di questo movimento, ci fosse qualcosa di decente contro le politiche di chiusura e che ci riportano ad un doloroso passato, portate avanti dalla Lega.


Allora intanto questo movimento mette a nudo, casomai ce ne fosse stato bisogno, l’inconsistenza di chi si richiama a sinistra.

Oggi nessuno a sinistra rappresenta più, e le traduce in atti politici, le sofferenza, le difficoltà, il disagio di tanta parte della società, neppure un partito non di sinistra ma moderato quale è il PD.

Nessuno può considerarsi immune.


Questo movimento dice che non abbiamo toccato il fondo, che ancora idee valori e principi che sappiano guardare al futuro sono vivi, semplicemte chi dovrebbe rappresentarli non lo fa semplicemnte perché non c’è più, la rappresentaza politica a sinistra intendo.


O se   ne prende atto ripartendo da zero o quasi o siamo destinati ad andare ancora più indietro, ed ogni tanto esplode qualche fiammata, ci illudiamo, lasciando tutto come prima


Qualcuno dice,” ma i movimenti non hanno mai portato a nulla, basta vedere la storia passata, girotondi, pantere, non una di meno, il movimento dell’acqua” ma chi lo dice dimentica che i movimenti per natura nascono su argomenti, situazioni specifiche, pongono problemi giusti e rilevanti, basti pensare alla pace, aiutano e sono determinati a costruire una coscienza, vedi sull’ambiente.


Ma non può essere attraverso un movimento che si governa la complessità di una paese, dove debbono essere trovate le giuste soluzioni per l’intera collettività, avendo a riferimento le priorità che si vogliono rappresentare, e questo può avvenire solo attraverso la politica.


Ce lo dice il capitalismo, il quale, avendo a riferimento i suoi obbiettivi, si è fatto rappresentare da chi metteva al primo posto l’economia dalla politica (liberismo/liberalismo) e la pseudo sinistra ha tentato di contrapporsi pensando di fare meglio le cose degli altri, sbagliando, e si vedono i risultati.


Per avere un esempio ancora più vicino a noi, basta vedere il M5S il quale con la logica di uno vale uno,  di essere movimento per andare oltre le ideologie, è andato a cozzare con la realtà delle cose ed oggi è quasi alla fine della sua pur breve e non molto significante storia.


Allora oggi si sta sviluppando un movimento di giovani e meno giovani, i quali hanno un obbiettivo fondamentale, quello di non far tornare ancora più indietro di quello che già siamo, il nostro paese, andiamo partecipiamo senza voler mettere il cappello a nessuno.


Ritorniamo a costruire, almeno chi si definisce di sinistra, chi ha una storia a sinistra, un percorso condiviso, c’è bisogno di tutti,   i più vecchi portino la loro esperienza con umiltà senza voler fare sempre le prime donne, confrontiamoci coi giovani, facciamo in modo   che esprimano l’arroganza data dalla giovane età, lavoriamo per costruire avendo a riferimento obbiettivi condivisi , comuni, la salute , la scuola, la giustizia sociale, la valorizzazione delle capacità delle persone   non il merito, che siano punti programmatici.

Usciamo dalla trappola che ci hanno teso fino ad oggi, dicendo ,ma le risorse? Ecco il primato della politica sulla economia che deve emergere, le risorse ci sono, sembra paradossale ma ci sono, basta guardare i dati della banca d’Italia, abbiamo grandi quantità di risparmio, il punto è che sono redistribuite male.
Lo riportano anche i giornali di oggi riferiti alla Toscana, sempre meno diventano più ricchi e sempre troppi più poveri.


Ecco la scelta politica di fondo, un paese che vuole guardare al futuro che vole dare certezze agli anziani e sparanze ai giovani , che vuol salvaguardare i diritti delle donne che vuole valorizzare i saperi non può permettersi di avere un paese dove il 70% delle risorse è nelle disponibilità di poco meno del 20%   delle famiglie.


Allora se non vogliamo essere ipocriti e se noi più anziani vogliamo pagare, almeno in parte il debito che abbiamo con le giovani generazioni, con umiltà partecipiamo alle iniziative che stanno sviluppandosi in questi giorni e ricominciamo a lavorare per ridare fiducia a questo paese dando di nuovo priorità alle scelte di fondo per cambiare davvero.
A cosa serve lottare individualmente per avere un posticino in un ente o in altri posti di visibilità se attorno a noi abbiamo il deserto.

Umiltà non significa camminare a capo chino ma a testa alta perché anche con l’umiltà di saper ascoltare gli altri, di saper fare passi di lato, di saper essere utili in qualsiasi ruolo, possiamo ritornare a costruire il nostro futuro, ogni uno per il tempo che ha davanti a se

 
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