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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

. . . mondo è paese. Ieri Marine Le Pen è stata .....
Volevo farlo poi però ho pensato che era meglio piantare .....
Vai a seminar patate così per la festa di maggio c'hai .....
Ci dicono che Putin e la Russia vogliono invadere l'Europa. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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di Valdo Mori
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passano gli anni
cambiano i volti belli
ma i tuoi occhi sono rimasti
quelli di allora
ed è nei tuoi occhi che vedo
l'amore che non è mutato

e .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
Politica comunitaria ed extra
LA LEZIONE DEL LABOUR

15/12/2019 - 9:18

LA LEZIONE DEL LABOUR


Esaltata dalla gran parte della sinistra tradizionalista italiana come un modello da imitare, la politica di Corbyn ha trascinato il Labour Party nella più rovinosa sconfitta della storia britannica.

Una sconfitta prevista, nella quale più che il successo dei Tories, che guadagnano 300mila voti, è rilevante il crollo dei Labour che ne perde 2milioni, soprattutto nelle ormai ex roccaforti operaie e popolari. L’antipaticissima ala liberal del partito lo aveva avvertito: «una coalizione limitata a raccogliere il settore statale, gli attivisti sindacali, la classe media metropolitana, i giovani idealisti e le minoranze etniche urbane non [potrà rappresentare] mai una maggioranza elettorale» aveva detto Mandelson, l’antagonista di Corbyn all’ultimo congresso. Il radicalismo statalista di Corbyn, che tanto scaldava anche i cuori nostrani, si è rivelato per quello che è: una forma di conservatorismo di “sinistra”, fuori tempo e fuori luogo. Rifiutato innanzitutto dalle classi lavoratrici che, scontrandosi ogni giorno con la dura realtà dei fatti, hanno preferito l’approccio compassionevole e paternalista dei conservatori, alle velleità novecentesche di un parolaio scriteriato, che immaginava di gestire la Brexit per riavere uno Stato col quale nazionalizzare l’economia fuori dall’Europa. Sull’Europa, un punto discriminante anche sul piano sociale, non c’è stata battagia né alternativa.

Così i britannici hanno preferito votare per il conservatore originale, piuttosto che per la fotocopia sbiadita di un orologio a cucù fermo da anni.

Johnson ha riletto Dickens, Corbyn neanche gli scritti giovanili di Marx, forse troppo europeo ed ebreo per lui. La sinistra conservatrice europea non ha ancora capito che non ci sono riletture da fare, operazione congeniale ai nazionalisti, ma un nuovo copione da scrivere.

Altrimenti si resta nel bozzolo o si diventa degli inutili cascami, che mettono fuorigioco i progressisti e aiutano la destra a vincere.

Fonte: Umberto Mosso
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