Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
LA BANALITA’ DEL MALE.
Non scrivo invettive per reagire alle mistificazioni di certi giornalisti “democratici” su Matteo Renzi, né offendo in risposta alle volgarità del presidente della Regione Toscana e di altri su Italia Viva.
Anzi invito a leggerli e a rifletterci su, come consiglierei ad un giovane di leggere un qualunque fondo dei quotidiani di destra. Per capire contro quale razza di odio tocca combattere. Tra certi giornalisti “democratici” e quelli di destra c’è un abisso. Ma, pure se da sponde opposte, gli uni e gli altri ora stanno tutti sull’orlo della stessa voragine e ciascuno, seppure con parole diverse, sollecita chi li ascolta a fare un passo avanti verso il precipizio.
A destra niente di nuovo, le solite balle strampalate che i fatti seguenti smentiranno regolarmente.
Per gli altri, invece, si tratta di una novità che si chiama eterogenesi dei fini. Cioè sono fautori non intenzionali di una convergenza con l’odio politico della destra, ma che è comunque conseguenza delle loro azioni intenzionali.
Sono le avanguardie mediatiche di una democrazia debole e decadente, cedevoli a un potere che si prepara a convivere, per mantenersi in vita, con una involuzione nazionalista e autoritaria.
Annebbiati condividono lo stesso nemico.