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È possibile dipingere il silenzio?
Gavia ci prova con le immagini dei mondi che lo evocano.

In un tempo fatto di parole, porre l’attenzione sul silenzio è riflettere su quello che forse più manca oggi: l'ascolto, il saper ascoltare. 
Questa nuova mostra di Gavia vuole essere come l'artista stessa ama, uno spazio di incontro e di condivisione di un senso comune all’interno di una situazione pittorica, materiale e artistica ma anche il luogo dove possa emergere una realtà di emozioni 

Cani: quando è obbligatoria la museruola?
La museruola .....
Le “forti piogge che alterano la qualità dell’acqua .....
. . . gli Usa non sono il mio paese di riferimento, .....
Spesso negli Stati Uniti e quando ti trovi tra la mid .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Abbiamo  scelto di diffondere il materiale del Festival di bioetica non solo per il tema di questo anno che riguarda così da vicino il futuro anche di noi donne ma  per onorare  la numerosa partecipazione femminile nella organizzazione e in tutti i  vari ambiti degli interventi che ne farà un Festival di grande interesse per noi donne .

per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Di Mario Lavia
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Di Umberto Mosso
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Da un intervista a Raffaella Paita-Italia Viva
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A cura di Tania Giordano
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Grazie a Lucia Ciampi, per questa rievocazione
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di Emanuele Cerullo
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dal Wueb
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Fata Idro ha fatto un miracolo: quello vero balsamico salvifico.
In ausilio a fata Flora riesce a difendere,
proteggere, tutelare il mondo intero .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di UM - LA BANALITA’ DEL MALE.
Eterogenesi dei fini

18/12/2019 - 22:34

LA BANALITA’ DEL MALE.

 

Non scrivo invettive per reagire alle mistificazioni di certi giornalisti “democratici” su Matteo Renzi, né offendo in risposta alle volgarità del presidente della Regione Toscana e di altri su Italia Viva.

Anzi invito a leggerli e a rifletterci su, come consiglierei ad un giovane di leggere un qualunque fondo dei quotidiani di destra. Per capire contro quale razza di odio tocca combattere. Tra certi giornalisti “democratici” e quelli di destra c’è un abisso. Ma, pure se da sponde opposte, gli uni e gli altri ora stanno tutti sull’orlo della stessa voragine e ciascuno, seppure con parole diverse, sollecita chi li ascolta a fare un passo avanti verso il precipizio.

A destra niente di nuovo, le solite balle strampalate che i fatti seguenti smentiranno regolarmente.

Per gli altri, invece, si tratta di una novità che si chiama eterogenesi dei fini. Cioè sono fautori non intenzionali di una convergenza con l’odio politico della destra, ma che è comunque conseguenza delle loro azioni intenzionali.

Sono le avanguardie mediatiche di una democrazia debole e decadente, cedevoli a un potere che si prepara a convivere, per mantenersi in vita, con una involuzione nazionalista e autoritaria.

Annebbiati condividono lo stesso nemico.

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18/12/2019 - 22:48

AUTORE:
Daniela Capacci

Verissimo e speriamo che questo movimento delle Sardine riesca ad individuare questa tipologia di nemico che non appartiene ad uno schieramento politico ma ad una tipologia di politici, i falliti quelli che per mantenersi in carica sono disposti a qualsiasi mistificazione della realtà