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A volte ci soffermiamo ad ammirare le bellezze naturali, rimanendo meravigliati di fronte alla capacità della Natura di creare ambienti, paesaggi, scorci fantastici.Soprattutto se facciamo poi il confronto con l'attitudine umana a distruggere, depredare, sfruttare qualunque luogo.Ma a volte, così come succede nell'arte, anche per l'ambiente l'uomo può creare meraviglie che poi diventano parte della Natura. 
Nel nostro territorio abbiamo un esempio davvero eclatante di tale capacità umana, il bosco di Migliarino

Che c'entra l'elenco del telefono che hai fatto, con .....
Le mutande al mondo non le metti ne tu e neppure Di .....
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È la cultura garantista di questo paese. Basta vedere .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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Sul finire del giorno
s'attenua anche il bollore
e il crepuscolo
benefico mediatore
occhieggia alla sera
con lo sguardo
carico d'amore
Gli ultimi .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di Giuseppe Turani
IL GUERRIERO IMMAGINARIO

23/12/2019 - 19:40

IL GUERRIERO IMMAGINARIO

Salvini combatte contro gente sfinita, con spadoni di cartapesta. Un duro da bar sport.
Preparatevi a dire addio al più fastidioso e insopportabile uomo politico di questi ultimi tempi, e cioè Matteo Salvini. La sua parabola sembra essere arrivata a un punto morto.
In teoria guida ancora il partito più forte della politica italiana, la Lega, in pratica è finito in un vicolo cieco che non ha vie d’uscita.
Quando ad agosto ha lasciato il governo, sperava di andare subito a elezioni. Ignorava, perché non è così bravo, che il presidente Mattarella, prima di sciogliere le Camere e indire nuove elezioni, ha l’obbligo costituzionale di accertare se esistano altre maggioranze in Parlamento. In questo caso una maggioranza c’era (grillini-Pd), e quindi non è stato sciolto niente. E Salvini è rimasto con il suo mojito in mano, a tirare giù madonne.
Da allora non è cambiato niente, sta sempre lì. Non solo: si è andati un po’ a rivedere la sua attività di ministro e si è scoperto che è stato un pessimo ministro. Un vero pasticcione, per non dire un imbroglione.
I suoi famosi decreti sicurezza, ad esempio, sono di fatto inapplicabili e inapplicati. La magistratura ordinaria li ha fatti a pezzi perché sono in contrasto con le norme internazionali, che impongono di salvare chi si trova in mare in pericolo di vita: e per salvare si intende portare a terra, al sicuro. Tenere le navi a ballare sulle onde per giorni e giorni è quindi una cosa illegittima: tutti vanno portati a terra e a terra si fanno gli accertamenti necessari. Proprio per questo i Pm chiedono di poterlo processare, con grande gioia dei grillini che non vedono l’ora di liberarsi del fastidioso concorrente.
In realtà, Salvini ha commesso un solo errore, che a volte capita ai milanesi doc: ha fatto troppo il bauscia, credeva di essere al Giambellino con gli amici al bar invece era al governo.
Adesso, però, è fuori, per sua scelta, e non sa che cosa fare. Accanto ai rosari, ha aggiunto il presepe: nei comizi ne porta uno sul palco, cercando di accreditarsi come estremo difensore dell’Occidente cristiano. Uno che crede a Alberto da Giussano (mai esistito) …
Insomma, si arrampica sugli specchi. E infatti sta cominciando a perdere terreno elettorale. Ma i voti sono tutto quello che ha (idee zero): se perde quelli, può solo andare a casa.
Non se ne rendo conto (o forse sì), ma il suo tempo sta finendo. Non è stato Soros a organizzare le sardine, ma queste esistono: Salvini potrà consolarsi, in vecchiaia, spiegando ai nipoti di essere stato l’unico uomo politico capace di sollevare un movimento spontaneo di massa contro se stesso: sabato scorso, cento mila persone a Roma.
Entrerà nella storia come il più detestato e inutile personaggio del terzo millennio, capace di balle colossali. Tipo: ho difeso i confini della patria. Da cento disgraziati, mezzo morti di fame, assiderati e con un solo cesso per cacare, trasportati dalla brava Carola, che alla fine lo ha mandato a quel paese e è entrata a Lampedusa di forza, fatta arrestare e subito liberata dalla magistratura ordinaria.
Un personaggio, diciamolo, sospeso fra la tragedia e la comicità, che agita immaginari spadoni in immaginari combattimenti contro nessuno. Forse anche di notte, a casa.

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