Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
«La rimozione dell'ex edicola di Borgo Stretto è una tutela per il decoro del centro storico»
Confcommercio Pisa favorevole alla decisione dell'amministrazione comunale
Pisa, 3 gennaio 2020 – “Non era ammissibile che in una zona frequentata ogni giorno da moltissimi cittadini e turisti e dove sono presenti negozi di qualità un chiosco abbandonato continuasse a fare bella, anzi, brutta mostra di sé”.
La presidente di Confcommercio Pisa, Federica Grassini, è favorevole alla rimozione dell'ex edicola sotto le logge di Borgo Stretto da parte del Comune di Pisa.
“La riqualificazione del centro storico di Pisa è un passaggio fondamentale per l'esistenza stessa delle attività commerciali e per lo sviluppo turistico della città, quindi ben venga qualsiasi misura adottata dall'amministrazione comunale che vada in favore del decoro urbano” afferma Grassini.
Anche secondo il direttore di Confcommercio Pisa, Federico Pieragnoli, l'ex edicola di Borgo Stretto era “una struttura inutilizzata e abbandonata ormai da più di un anno, e la sua rimozione da parte del Comune di Pisa rappresenta un forte segnale per la tutela della sicurezza e il decoro del centro storico di Pisa”.
“L'amministrazione comunale ha dato seguito a un preciso indirizzo di disciplina per le strutture fisse su aree pubbliche, dove era previsto che le edicole chiuse da oltre un anno venissero assoggettate al procedimento di decadenza dell'attività” precisa Pieragnoli.
“Ma l'aspetto più importante di questa decisione è sicuramente la salvaguardia della sicurezza e del decoro.
Già in passato, a seguito di un sopralluogo Asl, era stata necessaria una bonifica della zona, senza considerare che quella struttura in metallo abbandonata nel cuore di Pisa e chiusa per motivi a noi ignoti rappresentava un elemento di trascuratezza dell'arredo urbano”.