Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Un incontro di Valdo Mori davvero significativo per il nostro territorio:
Noi ragazzi di quinta elementare del quartiere di S. Antonio il pomeriggio ci ritrovavamo in Via Bixio e dopo a giocare al pallone in Piazza San Paolo a Ripa d'Arno.
Sulle panchine giocavamo o facevano merenda e spesso ascoltavamo le storie che il Signor Piccinetti ,un arzillo novantenne fiorentino, ci raccontava. Mi rimase impresso quella dell'uomo che accendeva i lampioni sui lungarni.
Sull'angolo con Via Nisi c'era una grande abitazione che ci raccontavano fosse abitata da un dirigente della Piaggio.
Dal cancello che dava sul garage si vedeva in effetti un Signore anziano che armeggiava su di una piccolissima auto. Incuriositi ci domandavamo cosa poteva essere: non un motoveicolo Piaggio perché aveva quattro ruote
Infatti era l'APE 400 che venne prodotta solo in Francia per non offuscare la nascente Fiat Nuova 500 !
Con l'occasione ricordo anche che accanto all'abitazione dell'Ing. D'Ascanio c'era quella di alcuni parenti del Conte Piero Bargagli Stoffi reso famoso dalle partecipazioni al Maurizio Costanzo Show ma che fu anche un progettista nel 1967 dell'auto elettrica denominata Urbanina che però non entrò mai in produzione.
Tornando alla Piaggio dove io ho lavorato dal 1970 al 1978 come impiegato al Servizio Controllo e Collaudo avevamo spesso contatti con l'Ing. Giorgio che si occupava di Analisi Valore e Controllo Qualità.
Devo dire che la quadratura mentale e il senso dell'organizzazione che la grande industria dava a quei tempi mi sono stati di grande aiuto nel proseguimento della mia attività di Direttore Commerciale.
Un giorno, eravamo negli anni '70 l'Ing. Giorgio d'Ascanio venne presso i nostri uffici all'officina 3 con due parabrezza della Vespa e incaricò il nostro valido Team (Fanetti, Bracci, Dal Monte) di sovrapporli e bloccarli sulla sua Vespa in modo da non bagnarsi quando pioveva durante i suoi giri in stabilimento.
Per l'epoca era anche questa una interessante innovazione.
L'Ing. Corradino pur essendo in pensione aveva sempre un suo ufficio nello Stabilimento dove si recava spesso ed elargiva ancora i suoi preziosi consigli e pareri.
Ricordo che sulla scrivania aveva uno strano congegno che guardava sempre con attenzione e a volte a mò di sfida.
Passeggiava nervosamente e poi gli si avvicinava; finalmente un piccolo rumore e da un foro laterale usciva una sigaretta che subito si metteva in bocca !
Era una piccola macchina ideata da lui stesso che "sputava" una sigaretta all'ora !
Era l'unico modo per ridurre il fumo per un grande tabagista come lui !