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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Pontasserchio, 16 gennaio
“Venga con noi” di Clara Mazzanti

14/1/2020 - 16:04


Giovedì 16 gennaio alle ore 21,00 presso la Casa del Popolo di Pontasserchio verrà presentato il libro “Venga con noi” di Clara Mazzanti. 

Intervengono:
 
-          Clara Mazzanti: autrice
 
-          Ivan Norscia: docente di etologia umana 
 
-          Franco Marchetti: relatore

 
E’ la storia di Clara Mazzanti, nata nel 1947 ad Altopascio (Lu), un lavoro come tanti, voglia di vivere e di sognare come come tutti i ragazzi di 20 anni, in un’ Italia in pieno fermento; lo scontro violento tra la voglia di cambiamento che sempre di più emergeva dal mondo del lavoro e dal mondo studentesco; erano gli anni del 68, delle grandi lotte studentesche, le grandi conquiste del mondo operaio. Il mondo era diviso in due e l’Italia era nella sfera d’influenza degli USA e della NATO.

 

Quel processo riformatore in atto doveva essere fermato ad ogni modo e con ogni mezzo, è in questo clima  di forti tensioni che vengono compiuti i primi gravi atti terroristici che apriranno la strada alla strategia della tensione.

La strage di Piazza Fontana a Milano del 12 dicembre 1969 con la bomba alla Banca Nazionale dell’agricoltura è il drammatico e piu eclatante attentato compiuto in quegli anni; il 25 aprile dello stesso anno vi erano stati gli attentati alla Fiera Campionaria di Milano.
 
Occasioni da non perdere per le forze oscure del potere e cosi immediatamente, negli anfratti piu profondi e bui del potere si costruiscono le prove, si inventano i colpevoli: gli anarchici!
 
Clara, all’età di 22 anni, si trova in mezzo a questo scontro senza sapere come e perché; qualche mese prima della citata strage di piazza Fontana viene arrestata, insieme al suo compagno e ad altri, a  Viareggio dove viveva e lavorava e portata a Milano; dopo vari interrogatori alla questura di Milano viene portata nel carcere di San Vittore e li rinchiusa per 18 lunghissimi mesi.
 
Poi un processo, che ha una risonanza a livello nazionale, dove emerge con forza la strumentalità e l’infondatezza di quelle accuse rivolte a Clara e ai suoi compagni.
 
Verranno tutti assolti per non avere commesso i fatti di cui erano accusati, ovvero di tentata strage.
 
Un incubo che finisce. Ma non finisce per chi ha subito questa ingiustizia, una vicenda che lascia cicatrici che non si riemarginano più.
 
Anche se assolti con formula piena, per lo Stato sono sempre dei possibili sospetti: lo sono quando vanno alla ricerca di un lavoro, lo sono quando accadono fatti delittuosi attribuibili  a terrorismo di matrice di sinistra, sono i primi, in questi casi, ad essere interrogati per sapere dove erano e cosa facevano in quei frangenti.

Insomma, non aver commesso reati, essere riconosciuti non colpevoli, aver pagato un debito non dovuto non è e non sarà sufficiente per essere riconosciuti cittadini normali come gli altri.
 
A distanza di 50 anni Clara Mazzanti, ora donna matura con un figlio docente universitario, vuole raccontare questo incubo di cui è stata vittima e vuole farlo affrontandolo di petto scrivendo un libro denso e ricco.

Racconta una storia di 50 anni fa ma che è di una straordinaria attualità; la racconta non solo per se stessa ma soprattutto per le giovani generazioni, affinchè la memoria del nostro passato non cada nell’oblio; il futuro lo soi costruisce conoscendo le nostre radici, riuscendo a togliere le erbe malate e bonificando il terreno sul quale stiamo camminando; se non lo facciamo saremo costretti a camminare sempre sulle sabbie mobili ed il destino non puo essere che quello di sprofondare.

 

 

    
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