Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
La carovana di un ricco mercante ebreo, amico di Erode, sta attraversando il deserto tra la Giudea e l'Egitto, scortata da una squadra di legionari romani. Questi trovano nel deserto, legata ad un palo, una giovane donna e, vincendo l'opposizione del mercante, la prendono sotto la loro protezione insieme ad un gruppo di ebrei, tra i quali c'è un neonato sfuggito alla strage ordinata da Erode.
Con l'aiuto della donna che adesca il giovane legionario Fabio mentre questi è di guardia all'accampamento, il mercante riesce a mandare un messaggio al re per avvertirlo che gli ebrei, che si sono uniti alla carovana, portano in salvo un neonato. I soldati di Erode accorrono immediatamente, ma la donna, già pentita dell'aiuto dato al mercante, riesce a far fuggire alcuni ebrei col bambino. Si accende una violenta battaglia tra i romani e le guardie di Erode; viene ucciso Fabio e con lui la donna che, prima di moIrire, confessa il suo amore per il legionario. Ella ha contribuito a salvare quel neonato, che è il Messia, ed il suo gesto, espressione di un animo rigenerato, l'ha redenta.
Il film intreccia fra l’altro i conquistatori romani con i ribelli sahariani e la Sacra Famiglia in fuga in Egitto.
E allora?
Cosa c’incastra una storia romano-ebraica, profano-sacra e amorosa-avventurosa con questo giornale?
Andate avanti e lo scoprirete:
è un film, La peccatrice del deserto, anno 1959 , genere drammatico.
Interpreti: Ruth Roman, Akim Tamiroff, Arnoldo Foà, Otello Toso
Regia Gianni Vernuccio, Steve Sekely.
Paese: Italia, Durata: 85 min
Con la carnale e mediterranea Ruth Roman (Jezebel), Vernuccio rivela la straordinaria capacità di ripresa in tempi brevi e con grande spirito di adattamento, dato che il film è girato e montato in 40 giorni, ma che ora è scomparso dalla distribuzione per il fallimento della casa americana Rko che ne aveva i diritti. Tutta l’idea che oggi si può avere di questo film, al momento perduto, viene da 600/700 fotogrammi riversati in un fotoromanzo con lo stesso titolo.
Siamo ancora lontani dall’accostamento promesso, ma non guardate solamente la foto di copertina e le altre a colori dove si vedono tende, mare e dune, ma arrivate alle ultime due in bianco e nero.
O chi sono quei giovani non romani e neanche arabi, accanto alla tenda dove c’è un legionario con la spada e in posa con la bella Ruth?
Il giovane è Renato Moncini e le ragazze sono amiche migliarinesi e il posto è BOCCA di SERCHIO!
Torna tutto ora?
Giovani allora curiosi di veder girare un film, io ora curioso tanto da aver chiesto a Renato se avesse foto del suo periodo marino-migliarinese in Bocca ed ora spero di aver incuriosito anche i lettori.
Grazie Renato, lontano, ma non il pensiero Tuo per casa tua e il nostro per Te… e poi cosa è un oceano?
Una pisciata un po’ più grossa!