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A volte ci soffermiamo ad ammirare le bellezze naturali, rimanendo meravigliati di fronte alla capacità della Natura di creare ambienti, paesaggi, scorci fantastici.Soprattutto se facciamo poi il confronto con l'attitudine umana a distruggere, depredare, sfruttare qualunque luogo.Ma a volte, così come succede nell'arte, anche per l'ambiente l'uomo può creare meraviglie che poi diventano parte della Natura. 
Nel nostro territorio abbiamo un esempio davvero eclatante di tale capacità umana, il bosco di Migliarino

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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di Stefano Zecchi, filosofo e scrittore
I nuovi schiavi sono i prof: sottopagati e alla mercé dei genitori. Ridiamogli dignità

24/1/2020 - 20:58

Zecchi: I nuovi schiavi sono i prof: sottopagati e alla mercé dei genitori. Ridiamogli dignità


Il conflitto docenti-famiglie e la precarizzazione della figura dell’insegnante. Per Stefano Zecchi, filosofo e scrittore, i problemi della Scuola sono riferibili, principalmente a queste due tematiche.


“Tutti gli insegnanti hanno problemi con i genitori. – spiega Zecchi -Le famiglie pensano che le scuole siano un posto dove parcheggiare i figli e non un luogo di formazione. D’altra parte, si può dire che nella scuola non si vuol, tenere conto di cosa sia una famiglia. Famiglia e scuola sono istituzioni in difficoltà. In questa dinamica si fa poco riferimento alla figura paterna. Figura, invece, centrale nel rapporto tra scuola e studente. Perché ha, da sempre, un ruolo direi terzo, quasi distaccato. La madre invece più protettiva, appunto materna.

Ma il vero grande problema è la precarizzazione dei docenti e il loro essere sottopagati.

Poi naturalmente ci si lava la coscienza da questa vergogna organizzando ogni giorno che Dio comanda un convegno sull’Italia Paese della cultura. Si incominci, invece, a garantire dignità a chi insegna nella scuola ai nostri giovani, si comprenda che quella dignità deve essere garantita da uno stipendio che consenta di vivere con decoro, si cerchi anche di capire che, in una società di mercato come la nostra, un lavoro che non viene pagato come si deve è un lavoro che non viene tenuto in alcuna considerazione. Eppure si pretende dalla scuola, come è giusto che sia, importanti prestazioni per garantire educazione e formazione ai nostri figli. Così si arriva al grottesco: i genitori che contestano gli insegnanti per non aver capito il proprio figliolo che si è beccato un brutto voto. Poiché l’insegnante è socialmente considerato un poveraccio, ecco che monta in cattedra il genitore che spiega al docente quello che deve fare. Non c’è uno stipendio onorevole, si abbassa inevitabilmente la qualità della docenza, perché ormai, eccetto rari casi emozionanti, chi intende fare l’insegnante non ha trovato, purtroppo per lui, niente di meglio da fare. Si è proletarizzata la figura dell’insegnante.








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