In questo nuovo articolo di Franco Gabbani si cambia completamento lo scenario.
Non avvenimenti storico- sociali, nè vicende di personaggi che hanno segnato il loro tempo.Il protagonista è questa volta è il fiume Serchio, l'attore sempre presente nella storia del territorio, con grandi vantaggi e tremendi disastri.
Ma non manca il tocco di Franco nell'andare ad esaminare grandi lotte politiche e piccoli episodi di vita comune legati al compagno di viaggio nella storia del nostro ambiente.
La potenza della rete.
Si sente alla tv, si vede per la strada, si legge sui giornali la peggior “malattia” dei nostri tempi.
False notizie, foto oscene, incitamenti all’odio razziale, truffe agli “sprovveduti”, adescamenti pedofili, milioni di cretinate, tutte concentrate in un pezzettino di plastica e di filettini che rincitrulliscono tre quarti della popolazione mondiale insieme al più potente padre-padrone che è il PC e la sua invisibile rete tanto amata.
Ma niente di peggio che la dipendenza del telefonino che porta milioni di utenti a testa bassa a “spippolare” in qualsiasi posto siano, sui marciapiedi, in auto, al teatro, nei musei, incuranti di tutto, rischiando la vita in strada, ma bisogna dire, come nel famoso film, “cosa fai, dove sei?”
È questa una delle conquiste più utili al mondo, e non la corsa nello spazio tanto costosa quanto inutile, la divulgazione del sapere alla gente, mettere tutti a conoscenza delle scoperte, della storia, della vita in paesi lontani che mai potremmo visitare, dello scibile umano, niente più è celato ora.
Certo, c’è anche la notizia dell’amante tradito con la cognata del fratello di quello che si faceva la figlia del suocero della ragazza senza mutande apparsa in televisione, ma è uno scotto da pagare per la possibilità di sapere (14 verticale nella Settimana enigmistica) “come si chiamava l’autore del libro La storia di Baicche”, c’è nella rete, c’è, state sicuri!
Come tutti anche io uso la “rete”, forse in ricordo delle pescate da giovane, e cerco quello che mi interessa e che non potrei conoscere in altro modo, cosa volete, ognuno ha i propri difetti!
Un esempio: nella ricerca di foto della nostra Bocca di Serchio, fra amici e parenti, ho trovato, non ricordo dove, una foto di ragazze sulla riva del mare con alle spalle una fila di baracche di cannella, i nostri antichi antesignani di “ombrelloni o gazebi”.
Sto preparando un libro fotografico dedicato a Bocca e vorrei avere una cronologia più o meno esatta. Su questa ci sono dubbi, costumi pudici anni 40-50 o 60? Le baracche sono senza tempo…ma una ragazza del gruppo ha una rivista in mano dove si legge: TUA.
Digito TUA su internet ed appare la rivista edita dal 40 al 50, scarto i numeri usciti nei mesi freddi, scarto tutte le dive di copertina che non hanno la scriminatura centrale come quella che si intravede nella testa della prima pagine e…rimane Yvonne De Carlo, la bellissima star di quei tempi, e la data: 6 agosto 1946!
Internet ha svelato un dolce mistero!
p.s mi sono comprato la rivista, tutto fa ricordo!