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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
Non c'è due senza tre
QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO

29/1/2020 - 12:11

QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO


UNO.

All’indomani della sconfitta del 2018 il PD, guidato dal reggente Martina, avviava una trattativa non ufficiale e riservata col M5S per costituire il nuovo governo. Liberatosi di Renzi nel vecchio gruppo dirigente aveva preso il sopravvento la corrente che, con Franceschini e da tempo, sosteneva un’alleanza coi grillini.
La principale motivazione era che bisognasse evitare un governo M5S e Lega, i vincitori, perché il PD sarebbe stato in grado di contenere e trasformare positivamente il populismo grillino. Un ragionamento semplice, ma privo dei presupposti politici sui quali si pretendeva di fondarlo e soprattutto senza alcun aggancio ad una strategia che non fosse la semplice soddisfazione dei governisti.
Toccò a Renzi, con una intervista, scongiurare quella eventualità, puntualizzando quale dovesse essere la strategia del PD, che non comprendeva che il maggior rischio per il Paese e per sé stesso era che si strutturasse un nuovo bipolarismo tra i vincitori: da una parte il M5S, trionfante, e i suoi eventuali alleati del PD, con scarso potere contrattuale, e dall’altra la Lega ormai divenuta egemone del centrodestra che aveva la maggioranza relativa.
Quel nuovo bipolarismo avrebbe, in quelle condizioni di svantaggio, reso subalterno il PD riducendolo a un ruolo gregario. Al contrario, disse Renzi, Lega e M5S, che avevano vinto, avrebbero dovuto governare insieme, per non essere confusi, agli occhi degli elettori, come i capifila di due poli alternativi. Solo così, dall’opposizione, il PD avrebbe potuto ricreare lo spazio autonomo per proporsi come alternativa ad un unico polo nazionalpopulista.
Ovviamente le critiche sui metodi renziani dei dirigenti del PD si sprecarono, ma quella compromissione, che sarebbe stata letale per il futuro del loro partito, fu evitata e nacque il Conte 1. Che ebbe l’andamento che conosciamo, fino alla sua rapida consunzione che concretizzò, con la perdita di popolarità del M5S, la fine di ogni presunto nuovo bipolarismo tra populisti e nazionalisti.
DUE.

Era arrivato il momento per il PD, nel luglio scorso, di giocare la sua partita. Ma la nuova maggioranza dei suoi dirigenti era orientata ad andare a nuove elezioni, accettando l’idea che la Lega e la destra le avrebbero stravinte, in cambio della capitalizzazione di pochi, inutili, punti di guadagno percentuale. Votati all’opposizione.
Per la seconda volta Renzi fu costretto a fare la mossa del cavallo proponendo, nelle radicalmente mutate condizioni rispetto ad un anno e mezzo prima, un governo PD – M5S.

Le solite critiche stavolta durarono solo 48 ore. Bastò lasciare il tempo a Zingaretti di fare sua la proposta e ai media, tranne qualche eccezione, ignorare da chi fosse venuta e perché. Così nacque il Conte 2. Un governo assai difficile da gestire, ma che doveva servire, al di là di alcune giuste emergenze da parare, ad accompagnare, possibilmente con profitto, la crisi del M5S e porre così le condizioni per un nuovo bipolarismo Centro – Sinistra Vs Lega – Centrodestra. E qui siamo oggi.
L’Emilia dice che quella possibilità si è aperta ma, attenzione, l’Italia non è l’Emilia e non sempre, come abbiamo visto nei due precedenti passaggi, il gruppo dirigente del PD è in grado di capire dove e come andare. Per questo è nata Italia Viva, perché chi, come Renzi, ha una visione strategica chiara, lucidità tattica e coraggio politico, si possa esprimere liberamente e senza condizionamenti, a vantaggio del Paese e di un nuovo polo di Centro – Sinistra che può crescere e affermarsi solo superando il pregiudizio antirenziano. Un pregiudizio che non ha riscontro nei fatti, considerando che le migliori iniziative del Conte 2 riprendono, alcune in fotocopia, quelle del governo Renzi.

L’illusione del PD è che, non riconoscendo questi fatti, né le svolte renziane che sono alla base delle nuove opportunità di oggi, Italia Viva non si affermi elettoralmente. Una conventio ad escludendum che immeschinisce la politica e i media caudatari, ma che non darà il risultato atteso. Perché?
Perché “non c’è due senza tre”, dice la saggezza popolare, e con Renzi in campo, dopo le due svolte ricordate, è prevedibile che ce ne sarà una terza e altre ancora. La buona politica alla lunga vince, si è visto.

Rido solo a pensarci.

Fonte: Umberto Mosso
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31/1/2020 - 13:42

AUTORE:
Michelle LaVaughn Robinson

Io e Barakke cisivà proprio domenia che viene a mangià la pizza 'oll'arselle dar Baglini, con Matteo Renzi ed Agnese Landini e un c'è due senza ir tre, vierà anco La-Ngori e la first ladies di Vecchiano.

31/1/2020 - 12:35

AUTORE:
Informato

M'arraccomando andateci piano con le pizze, che poi domenia sera arriva Barack a mangia' l'"arselle"

31/1/2020 - 7:10

AUTORE:
Francesco T.

Mio caro, lei è stupefacente. Si fa per dire, è chiaro. Cosa faccia a casa sua riguarda solo lei, stia solo attento a non bruciarla, la pizza, sa, Renzi è un tipo stucco.
Quello che ho capito io, ma che evidentemente non ha fatto lei, è che in Emilia il PD ha avuto 22 seggi , la lista Bonaccini 3, più un'altro paio di liste hanno avuto 1 o 2 seggi. Di eletti IV non vi è traccia...anche perché non c'era presente nessuna lista. Non vorrà mica dirmi che i tre della lista del Presidente siano riconducibili a Renzi o IV, vero ?
Ci beva del buon Lambrusco con la pizza, eviti il Primitivo di Manduria, sa è Pugliese...

30/1/2020 - 23:53

AUTORE:
BdB

Io asserivo (anche) che Matteo Renzi ed Agnese Landini non sarebbero mai venuti a mangiar la pizza a casa mia, fatta da me medesimo; invece sabato 1° febbraio c.a vengono...evisto?

nb. Le liste di IV sono come quelle del PD, del PSI, di IDV in appoggio al candidato Governatore e per contarsi ed in base ai voti poi si contano gli eletti...come i tre votati maggiormente da Italia Viva in Emilia Romagna: Mauro Felicori, Giulia Pigoni, Stefania Bondavalli)
Questo lo ripeto perché lo possa capire "anche" Francesco T.
bona.

30/1/2020 - 23:01

AUTORE:
Francesco T.

Vede sig. Bruno, io non ho bisogno di ascoltare nessuno, ma non perché sono più bravo di altri, solamente perchè uso la mia, poca o tanta che sia, testa. Dei suoi panegirici non so che farmene, lei scrive da anni le stesse cose, e senza costrutto poi. Vorrei ricordarle che lei, non molto tempo fa, asseriva che Renzi non avrebbe mai lasciato il PD, difatti ha indovinato. Vede, il titolo dell'altro mio intervento, Superiorità, non era scritto per caso, serve a mettere in luce la presunta idea che hanno i Renziani di se stessi, cioè di essere meglio degli altri. Errore, non lo siete. Poi, per essere più precisi, come lei comanda, saprà benissimo che Bonaccini non ha corso da solo, aveva una sua lista si, ma correlata con altre, PD compreso. E il fatto di sbandierare, come ha fatto Renzi, " è stato Bonaccini a chiedermi di non presentare una lista di IV ", è sicuro che sia positivo ? Si può pensare anche che magari non ha voluto aiuti da Renzi perché questo poteva essere deleterio. Ci pensi, lei i suoi sodali. Ah, dimenticavo, giusto per essere precisi, Eugenio Giani non è un candidato di IV, bensì del centro sinistra tutto. Forse 6/7 liste lo sosterranno, come ammesso dallo stesso Giani.
Mi stia bene

30/1/2020 - 18:35

AUTORE:
Bruno della Baldinacca (alias Bruno Baglini)

....che della mossa dei ciuchi.
1° Bersani; non era certo superiore nel dire: NON voglio vincere le elezioni per poi governare sulle rovine del governo Berlusconi- Bossi/Salvini-Meloni e con 10 punti di vantaggio che gli davano Piepoli ed altri sondaggisti, trovò il verso di perdersi in coglionate tipo: smacchiare il leopardo, prendere il passerotto in casa invece del tacchino sul tetto che alcuni giovani compagni dopo 6 mesi mi dissero: ma che cavolo avrà voluto dire?
E li il Bersy non si sentiva proprio superiore e si lasciò travolgere perdendo la maggioranza al senato.
Poi fece un governo insieme a Berlusconi e Meloni con a capo Monti.

Venne il governo Letta dopo il fallito tentativo bersaniano di un governo con l'appoggio o l'astensione della 5°,
Letta fu sfiduciato a larga maggioranza dal PD perchè l'Italia traccheggiava e riforme nisba!
I 1014 giorni del governo Renzi son stati i più proficui degli ultimi anni nonostante l'enorme danno creatogli dalle destre e sinistre-sinistre unite nel no alle riforme volute da Napolitano, scritte da Boschi e sostenute dal Presidente del Consiglio e votate dalla maggioranza parlamentare dalle previste quattro volte, per poi Bersani, Epifani, D'Alema tre segretari che furon o del suo partito, votare NO al referendum insieme a Brunetta, Berlusconi, Salvini, Meloni, Casa Paund et Camusso varie.

Due settimane prima delle ultime elezioni politiche il Bersani & danno vita ad un altro partito e come successe a D'Alema con la scissione di Rifondazione il partito madre va sotto il 20%.
Con il Rosatellum 2 tutti perdono le elezioni ed il governo dopo due mesi di trattative lo fanno i parlamentari eletti e non gli elettori e la maggioranza degli eletti PD stabilisce a larghissima maggioranza NO a governi con la destra berlusconiana-salviniana meloniana e NO ad un governo con la 5*.

Invece il vice di Renzi, Martina, dopo l'incontro con Roberto Fico Presidente della Camera, da segretario supplente ed al disopra dei deliberati del partito PD, si dichiara disponibile ad una trattativa di governo con la 5*.

Menomale che Renzi c'era e c'e ancora!

Al tempo ma anche ora la maggioranza dei deputati e senatori sono stati eletti quando il segretario Renzi faceva le liste e quindi furono eletti in larga maggioranza i cosiddetti renziani anche se Renzi sostiene di non aver mai coltivato l'idea di una sua corrente e nell'incontro televisivo a "Che tempo che fa" Renzi dichiara che per dar vita ad un governo con la 5* occorrevano n° 58 senatori su 62 e disse che non ne aveva trovati "punti" disponibili ad andare al governo con i no TAV, no TIP, no ILVA, no vaccini.

Poi dopo 14 mesi i grillini scesero nelle preferenze al voto dal 32% alla metà ed il loro guru Giuseppe Grillo nel frattempo tramite Giuseppe Conte era diventato si TAV, e per convinzione propria o indotta era si ILVA, si TIP e TAV e pro vaccini firmando un documento congiunto con Renzi del si definitivo ai vaccini obbligatori ed in più a lui Grillo e Casaleggio maanche agli eletti di quel movimento non conveniva quanto prima andare ad elezioni anticipate dal loro fagocitatore e ritornare a vendere gazzose o chiedere il sostegno statale (reddito di cittadinanza) da loro votato per i "ri/cercanti lavoro".

Il patto Salvini-Zingaretti; l'uno per avere pieni poteri e l'altro per far lui le liste elettive, far fuori quasi tutti ii renziani del suo partito e in ultimo farsi eleggere in parlamento perché "er Saponetta" non è parlamentare ma se tutto gli andava bene, rimaneva il più grande partito delle sinistre all'opposizione per altri 50 anni garantiti come ai tempi del PCI.
Invece gli tocca governare ed ora come ora è il maggior responsabile e sostenitore del primo ministro e del governo tutto ed in più il tripolarismo è finito, quindi il maggioritario resisterà sul proporzionale per non fare ancora governi "Frankistein" con pezzi di eletti in contrapposizione.

Mai dire sacco se non lo hai nel gatto!
Intanto Bonaccini ha voluto vincer da solo.
Il grillino Emiliano vincerà o perderà senza IV.
Lo sbarramento del 5% potrebbe esser deleterio ora per la 5* e domani per la Lega perchè del doman non v'è certezza caro Sivio Berlusconi, avevi il 38% ora sei fra il 3 o 2%.
Italia Viva alle prossime in Toscana non corre da sola, avrà sue liste con candidato Governatore Eugenio Giani sostenuto da PD, IV, PSI, IDV ed altri.

Le montagne russe valgono per tutti!
E sempre le montagne stanno ferme Renzi e Grillo no; per quel che vale ascoltali attentamente caro Francesco T. e... sarai più preciso sicuramente per il prossimamente.

30/1/2020 - 10:08

AUTORE:
Francesco T.

Il sentirsi superiori, meglio degli altri, in politica non ha mai pagato. Di esempi se netrovano a decine, Renzi NON è l'eccezione.
La " mossa del cavallo " è stata ottima, ma se il Gruppo Dirigente del Pd avese detto NO, non per dispetto a Renzi, ma in continuità con le decisioni prese l'anno prima, chi poteva obiettare ? Renzi stesso ? La Boschi, che aveva dato il via al famoso " non in mio none " ? Un po' di decenza, di calma, per favore. Anche perchè poi, il fine di Renzi si è visto dopo, la nascita del suo partito/movimento ( ? ). E adesso Italia viva che fa, corre da sola ? Fa alleanze col Pd o con FI ? Già dire, come ha fatto pochi giorni fa lo stesso Renzi, " in Puglia corriamo contro Emiliano " non aiuta. Vediamo cosa riserva il futuro, certo se passa la linea della legge elettorale proporzionale con sbarramento al 5 %, ne vedremo delle belle, o brutte, per alcuni. I sondaggi vanno presi con le molle, però attenzione, le montagne russe son lì che aspettano.