Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
HA STATA A “POLITICA”.
Questo è uno strano Paese.
Mentre la politica decide di reagire accantonando ogni polemica e le Istituzioni si mettono al servizio delle indicazioni scientifiche impartite dai massimi livelli di competenza, mentre il braccio sanitario e quello “armato” dello Stato operano facendo più del possibile, ci pensano i media, ammalati di sensazionalismo e del solito cialtronismo, a diffondere dubbi e incertezze nell’opinione pubblica.
Non è informazione, ma abuso di un potere mediatico al solo scopo di dare sfogo a un protagonismo personale di alcuni che creano sfiducia e divisioni tra i cittadini. Il terreno di coltura di comportamenti sociali anomali e manifestazioni di allarmismo ingiustificato.
Orfani delle divisioni tra i politici incentivano le divisioni nella società, andando a parare, come da anni, in una continua, genericamente motivata, accusa alla “politica”. E’ emblematica, questa settimana, la pessima rassegna stampa di Sechi su Radio Radicale (qualcuno gli dica di non bere col microfono puntato alla gola, disgustoso).
Dopo aver letto tre fondi dei primi tre quotidiani nazionali, che criticavano con argomenti da osteria l’operato della “politica”, ha sostenuto di pensarla anche lui allo stesso modo per cui “se noi quattro la pensiamo così, qualcosa il governo dovrebbe cambiare”. Chi era quello col superio ipertrofico?
Lasciando, per un attimo, il coronavirus, Sechi ci ha confessato la logica che guida questa categoria di vero potere, che lancia la penna in un occhio a questo o quello, a seconda della politica editoriale del loro padrone (venduti e comprati), pretendendo il privilegio di cambiare, magari in quattro, le decisioni del governo, assunte - come in questo caso - col conforto di decine dei massimi scienziati che non osano contraddire. Come qualunque “esperto” da tastiera, ma ben pagato.
Questa è la regola che, da anni, applicano su tutto. Formano la vulgata e la cavalcano, a beneficio non della politica, ma del politico mascalzone che ne profitta allo stesso modo.
E sono pessimi i partiti che, per paura dell’ostracismo mediatico, rinunciano ai propri principi e vi si conformano.
E’ così difficile ragionare più freddamente in questo frangente?
Chi vuole capire capisca.