none_o


Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Unioni comunali PD San Giuliano Terme e Vecchiano
none_a
di Mario Lavia-per Il Riformista
none_a
Di Andrea Paganelli
none_a
di Paolo Pombeni
none_a
Giovanni Russo per: Unione Comunale PD Cascina
none_a
Arabia Saudita
none_a
Incontrati per caso...
di Valdo Mori
none_a
Dalla pagina di Elena Giordano
none_a
storie Vere :Matteo Grimaldi
none_a
Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
LA VERA CASTA E’ QUELLA DEI BACHI DELL’INFORMAZIONE

6/3/2020 - 12:05

     LA VERA CASTA E’ QUELLA DEI BACHI DELL’INFORMAZIONE

 

L’epidemia ha messo in luce il pessimo stato del nostro sistema informativo che, assieme a poche punte di eccellenza che si contano sulle dita di una mano, è risultato essere speculare, ma al contrario, del nostro SSN.

Eccellente quello sanitario, con poche punte di caduta motivate dalla pressione e l’imprevedibilità dell’epidemia, pessimo in larghissima parte quello informativo, con nessuna attenuante se non la superficialità, l’ignoranza e la professionalità raccogliticcia di molti suoi “operatori”, molti dei quali titolati e assai popolari.

I casi di cattiva informazione sono tanti e ogni utente, con un minimo di spirito critico, se ne sarà reso conto.

Non ci sono solo fake, come quella del taglio dei 37 miliardi alla sanità, riprese e rilanciate ripetutamente, senza che nessun conduttore televisivo si sia sentito in dovere di interrompere chi la diffondeva. Eppure il primo compito di chi informa è essere informato. Ma c’è una ossessiva ricerca della “notizia non notizia”.

Mi dite voi che razza di giornalismo è quello che fa entrare una equipe del TG pubblico in una sala di terapia intensiva, dopo aver creato la suspance con le immagini della vestizione della giornalista, per filmare delle povere persone intubate?

In quel luogo di sofferenza e di impegno estremo, dove per ovvi motivi di asetticità si impedisce l’accesso anche ai parenti, che cosa ci ha dato di più il vedere un piede nudo che sbuca da un lenzuolo, un braccio bucato dagli aghi?

E potremmo citare lunghi articoli di esimi opinionisti autoridotti al rango di tuttologi da tastiera.

Mi astengo sui soliti conduttori di talk.In questo paese criticare i giornalisti e i loro editori non si può, si viene subito additati come nemici della “libertà di stampa”.

Bene, che scrivano o mandino in onda quello che vogliono, ma sia consentito di esprimere, senza ricevere anatemi, la libertà di pensiero e di parola a chi li considera una casta, forse la più corporativa e granitica per questa sua pretesa di intoccabilità.

Negli anni, “venduti e comprati”, hanno sbagliato e fatto sbagliare tanto, hanno costruito la mostrificazione della politica e dei politici su uno scandalismo che, invece di colpire le mele marce, ha finito per deturpare le massime istituzioni democratiche, come il Parlamento che alcuni milioni di inconsapevoli, preparati così all’autocastrazione politica, considerano la sentina di tutti i mali.

Bisogna dirlo, in queste circostanze critiche e pur tra le differenze, il nostro sistema politico - nel suo complesso - si sta rivelando più serio e professionale di quello informativo. Sicuramente più responsabile e affidabile. I suoi limiti li conosciamo, e sono lì, ma il confronto con quello di altri Stati, reticenti e inefficienti, è evidente a nostro favore.

Non propongo il “taglio” dei giornalisti, che tutti facciano il loro mestiere, liberamente, come sempre, anzi di più. Ma i cialtroni, gli ignoranti e i superficiali vanno stigmatizzati, a costo di risultare polemici, arroganti e antipatici.

Il tempo è galantuomo.

Fonte: Umberto Mosso‎ Avanti con Italia Viva - Trapani
+  INSERISCI IL TUO COMMENTO
Nome:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
EMail:

Minimo 0 - Massimo 50 caratteri
Titolo:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
Testo:

Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri

8/3/2020 - 12:10

AUTORE:
LdB..

Non ho nessuna ossessione verso Marattin, non lo seguo proprio. L' ho citato perchè la seconda foto, sopra lo scritto di Umberto Mosso,
riporta un twett proprio di Marattin che indica, anche con un grafico, il finanziamento dello stato sulla sanità. Il rapporto che ho riportato io, dice cose diverse. E il Senato della repubblica l' ho ha recepito. Tuuto qui.
Il pensiero è sempre libero, se no che pensiero è. Quanto hai programmi o giornali , li seguo ma le idee me le faccio da me, senza ossessioni e senza capi di riferimento. Tranne Enrico Berlinguer, me lo conceda.

7/3/2020 - 11:46

AUTORE:
alias

...sarei curioso ed attento se lei mi vorrà spiegare quali saranno mai le motivazioni contro Marattin, e che tanto La ossessionano.
D'altronde se leggo Marattin interpreto Renzi.
Sono le stesse ossessioni che leggo sul F.Q. e nei dibattiti ormai di "proprietà intellettuale" sui canali tv privati.
Alla faccia del libero pensiero!

6/3/2020 - 18:42

AUTORE:
LdB..

La mia non era ( è) una risposta politica. La mia era (è) una risposta a chi spara a vanvera, cercando di portare acqua al suo mulino. Sappiamo per chi tifa Mosso, sappiamo chi è Marattin.
Se il bersaglio era (è) l' informazione, colpo mancato.Spero che il sig. Mosso, quando scrive di " tuttologi da tastiera " si riferisca anche a se stesso, altrimenti la faccenda è seria.
Comunque il rapporto parla del periodo 2010/2019 e ce ne sono stati altri 3 di governi oltre a quelli da te citati. N'est pas mon ami ?
PS.: 64 non è il numero di pagine del rapporto, sono molte di più. 64 è la pagina a cui si trova il paragrafo " Definanziamento pubblico ". E comunque un Ministro , o il suo staff, devono leggerlo, è il loro lavoro, se no cambino mestiere. La POLITICA, perchè sia seria, va fatta bene, non agitando le rispettive bandierine...

6/3/2020 - 17:29

AUTORE:
Bruno della Baldinacca (alias Bruno Baglini)

...il rapporto GIMBE consta di pag. n° 64 (sessantaquattro) e credo che neppure lo staff del Ministro Speranza lo abbia letto come posson fare "i vari Bertelli da Migliarino".

Do solo una risposta politica del tutto.
Quando l'Italia per due volte ha fatto il patatracche a seguito dei governi con a capo Silvio Berlusconi/Fini; poi con Salvini-Meloni e quindi i tecnici al pari di Lamberto Dini che fece il primo taglio alle pensioni, anche i loro colleghi tecnici, Monti-Fornero per continuare a tener aperta "la baracca Italia" dovettero tagliare ancora sulle pensioni e sulla sanità per svariati miliardi di euro e...chi sosteneva "loro" in parlamento votò quei tagli imposti dai tecnici che bada bene erano (i tecnici) solo eletti dal Parlamento ma non persero neppure un voto (loro i tecnici) perchè i loro "partitelli" li fecero DOPO l'esperienza di governo che portò loro notorietà.
Scusa se in qualche punto ho ribadito con forza il concetto perchè altri dicono che quando scrivo io non riescono a capire una cippa.

6/3/2020 - 14:59

AUTORE:
LdB..

Caro sig. Mosso sarei curioso di sapere quali sono le sue fonti .
Sua e del sig. Marattin. La mia,in questo caso è questa :

4° Rapporto sulla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale Presentato a Roma, 11 giugno 2019 Sala Capitolare, Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva. Senato della Repubblica 2019. Elaborato dalla Fondazione GIMBE senza alcun supporto istituzionale o commerciale
AUTORI Nino Cartabellotta, Elena Cottafava, Roberto Luceri, Marco Mosti
3.1. Definanziamento pubblico ........................................................................................................................ 64



Definanziamento pubblico. Nel periodo 2010-2019 sono stati sottratti al SSN poco più di € 37 miliardi, di cui circa € 25 miliardi nel 2010-2015 per la sommatoria di varie manovre finanziarie e € 12,11 miliardi nel 2015-2019 per la continua rideterminazione al ribasso dei livelli programmati di finanziamento. L’aumento complessivo del fabbisogno sanitario nazionale (FSN) è di € 8,8 miliardi, in media dello 0,9% per anno, percentuale inferiore all’inflazione media annua (+1,07%). Guardando al futuro la Legge di Bilancio 2019 ha confermato il miliardo già assegnato dalla precedente legislatura per il 2019 a cui si aggiungono € 2 miliardi nel 2020 e ulteriori € 1,5 miliardi nel 2021, per un incremento complessivo di € 8,5 miliardi nel triennio 2019-2021.
III 4° Rapporto GIMBE sulla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale Ma tali risorse, oltre che ad ardite previsioni di crescita economica, sono subordinate alla stipula di una Intesa Stato-Regioni sul Patto per la Salute 2019-2021 tutta in salita, visto che la situazione economica del Paese non permette di escludere il rischio di nuovi tagli alla sanità. Il DEF 2019 mantiene il trend dei precedenti con ottimistiche previsioni sulla spesa sanitaria nel medio termine che si ridimensionano bruscamente a breve termine: il rapporto spesa sanitaria/PIL si riduce infatti dal 6,6% nel 2019-2020 al 6,5% nel 2021 e al 6,4% nel 2022, rendendo illusorio un aumento della spesa sanitaria di oltre € 7,6 miliardi nel periodo 2018-2022 (+6,6%). A seguito di questo imponente e progressivo definanziamento, la spesa sanitaria in Italia è ormai vicina a quella dei paesi dell’Europa Orientale: la percentuale del PIL destinato alla spesa sanitaria totale nel 2017 è di poco superiore alla media OCSE (8,9% vs 8,8%) e vede l’Italia fanalino di coda insieme a Spagna e Irlanda tra i paesi dell’Europa occidentale.
Ma soprattutto, la spesa pro-capite totale è inferiore alla media OCSE ($ 3.542 vs $ 3.807), posizionando il nostro Paese in prima posizione tra i paesi più poveri dell’Europa.

Non per essere petulante, però quando si vuol fare " l' allungatore di cravatte " bisognerebbe informarsi prima e bene. Non sono i giornalisti il problema, sono certi politici e i loro cortigiani. Ma è storia vecchia come il mondo.
Saluti