Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
La nuova Collana del Gruppo di San Rossore
La nuova Collana di cui parliamo, segue quella inaugurata nel 2005, con il volume Biodiversità e aree naturali protette a cura di Sandro Pignatti. Non poteva esserci partenza più qualificata : Pignatti era allora i biologo più famoso e prestigioso sul piano nazionale e anche internazionale. Infatti il Parco di San Rossore e l’Università di organizzarono con Pignatti a Pisa una presentazione pubblica che coinvolse anche numerosi studenti.
Nel 2008 la Collana aveva già pubblicato una quindicina di volumi, pensammo fosse il momento giusto per promuovere un iniziativa nazionale e organizammo PARCOLIBRI alla Leopolda. Non fu solo una riuscita presentazione dei libri della Collana, ma anche di pubblicazioni, studi e ricerche di parchi e non solo sui temi ambientali di molte zone d’Italia. Fu non solo per la Collana ma per il Parco una occasione regionale e nazionale per assumere un ruolo sempre meno circoscritto alla realtà locale.
Ecco perché il Gruppo di San Rossore dopo la presentazione del suo ultimo libro, il 28 febbraio a Pisa, ha deciso di rinnovare la Collana e rilanciare l’attività della associazione e la sua gestione.
Le ragioni di questa decisione risultano chiare già dal libro e dal dibattito che si svolto alla presentazione in Provincia. E’ stato ricordato in particolare quali furono le ragioni che ci indussero a suo tempo alla istituzione del Gruppo di San Rossore, rompendo –diciamo così- con Federparchi. Infatti non ritenemmo adeguate le risposte della associazione alle politiche del governo nei confronti dei parchi. Noi iniziammo allora, anche con la Collana, a cercare di individuare e definire una nuova politica che non riducesse i parchi
a enti inutili. La nuova collana con l’ultimo libro a posto le basi per costruire questa nuova politica finalmente in collaborazione con Federparxhi e d’intesa con il ministro Costa.
Ragioni ambientali, politiche, istituzionali, culturali, economiche che è non solo indispensabile ma anche urgente affrontare, a partire dalle prossime elezioni regionali.
Situazione come quelle delle terre terremotate, dei nostri mari
invasi e inquinati dalla plastiche e dai rifiuti, il crescente consumo di territorio, la crisi dell’agricoltura hanno bisogno di nuove politiche nazionali e comunitarie alle quali deve concorrere e contribuire un nuovo ruolo dei parchi e delle aree protette.
Ruolo nuovo a partire dalla loro pianificazione che non può e non deve sottostare a decisioni economiche e sociali che ignorano violano la sostenibilità.
Come dimenticare-lo ricordo a chi è tornato a parlare di Valerio Giacomini e le sue scelte raccolte in quello straordinario libro Uomini e Parchi che qualche ambientalista definì provocatoriamente Uomini O parchi. Perché il ruolo che Giacomini
riservava alle comunità del territorio era determinante e tutt’altro
che invasivo. Come non meno provocatoria fu – l’ho ricordato alla presentazione del nostro ultimo libro- quella del Ministro Prestigiacomo (governo Berlusconi) che sostenne che lo Stato non poteva e non doveva sostenere i parchi sul piano finanziario e che per funzionare avrebbero dovuto arrangiarsi. E se questo richiedeva arrangiarsi strapazzando leggi e regole poco male.
Ecco, il nuovo ruolo dei parchi a cui puntiamo presuppone lasciarci alle spalle tutto questo una volta per tutte, senza scuse o pretesti.
Io, che lascio la direzione della Collana dopo molti anni, doverosamente, e ringraziando che mi ha sostenuto con la sua collaborazione, perché compete ai giovani continuare.
Renzo Moschini