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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Pisa, 18 aprile
San Giuliano Terme, 24 aprile
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
CORONAVIRUS, LA RABBIA DI BERNARDESCHI
“RICORDIAMOCI DI QUESTA PAURA”

8/3/2020 - 9:59


CORONAVIRUS, LA RABBIA DI BERNARDESCHI: “RICORDIAMOCI DI QUESTA PAURA”

Foto: pagina Facebook Nazionale italiana

Non usa mezzi termini Bernardeschi nel suo ultimo post Instagram: “Ricordiamocelo quando ad aver paura sarà qualcun altro, che chiede aiuto”

Si affida a Instagram, Federico Bernardeschi, per esprimere il suo pensiero sulla crisi sanitaria, ma non solo, che l’Italia sta affrontando ed anche sulla situazione del Coronavirus.
Attraverso parole forti e certamente non banali, l’attaccante della Juventus mette in risalto la deriva sociale e gli atteggiamenti sbagliati che la popolazione sta assumendo, ricordando l’importanza di valori come l’umanità e la solidarietà.
Ecco il testo integrale del post
Di seguito, ecco le parole di Bernardeschi sui social: “Un virus sta dominando le nostre paure. Ci terrorizza, limita la nostra libertà, ci fa disprezzare l’altro. Abbiamo chiuso i porti a chiunque, rintanandoci nella nostra fedele cerchia, criticando gli altri la mattina al bar o in coda al supermercato durante la folle corsa per accaparrarci l’ultimo inutile pezzo di pane, che deve essere il nostro e di nessun altro, manco fosse la fine del mondo”.
“Abbiamo deciso di offendere, cacciare, allontanare. Abbiamo fatto morire donne e bambini, perché prima veniva la nostra sicurezza, la nostra ricchezza e poi le loro vite. E adesso siamo noi gli emarginati, siamo noi ad essere discriminati e cacciati, rinchiusi tra i confini di un Paese che soffre”, ha proseguito il giocatore della Juventus.
“Quando tutto questo finirà, ricordiamoci di questi giorni, di questa sofferenza, di questa isteria che ci ha trasformato in animali mossi solo dall’istinto di sopravvivenza, senza ragione, senza rispetto per nessuno. Ricordiamocelo poi, di come ci trasformano disperazione e paura di morire.

 Ricordiamocelo quando ad aver paura sarà qualcun altro, che chiede aiuto“, ha concluso così il lungo post apparso sui social.
In un momento di estrema confusione mediatica, una voce, quella di Federico Bernardeschi, che riesce a colpire e a distinguersi.

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