Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
COESIONE, MA SENZA AUTODAFE’
Lo dico chiaro e tondo, gli inviti a stare zitti e a non avanzare critiche in modo civile lo trovo un indice di degrado della coscienza civica.
Ed è davvero sconcertante che un simile comportamento sia praticato anche da cittadini altrimenti democratici, che preferiscono lasciare alla destra nazionalpopulista la discussione su questi temi. L’aria truce da caserma sarà forse una reazione - sbagliata - alla paura, ma viene da dire che l’autoritarismo ci sta entrando dentro senza che ce ne accorgiamo. E questo non va bene per il “dopo”.
Se poi l’invito a tacere, oltre che per insipienza etica, viene rivolto in modo protervo, sollecitando la riprovazione sociale verso chi esprime il proprio pensiero per contribuire a correggere un errore, o è preteso in nome di un malinteso rispetto per le vittime, questo lo trovo davvero offensivo nei confronti di chi è morto e irresponsabile nei confronti di chi, purtroppo, potrà morire.Ragioniamoci su, con un minimo di senso critico e impariamo a distinguere ciò che è polemica strumentale da ciò che non lo è.
La coesione nazionale non si fa sospendendo i diritti costituzionali come la libera e pacifica espressione delle idee. E’ chi zittisce che alimenta le polemiche ed è divisivo. Oltretutto non c’è uno che zittisca il quale, al di la dell’invettiva, abbia mai ragionato nel merito delle proposte correttive o integrative che, avanzate dall’interno stesso della maggioranza di governo, non ne mettono in discussione l’esistenza, ma vogliono migliorarne l’operatività su punti specifici. I quali, dopo essere stati ignorati, puntualmente riemergono dopo giorni e dall’esterno, producendo correzioni di rotta che vengono intese come misure prese in ritardo.
Non lo dico io.
I giornali di oggi sono pieni di queste considerazioni, da parte di un numero sempre maggiore di opinionisti di varia tendenza e di cittadini perplessi.
E’ così che si crea una opinione pubblica confusa e disorientata, facile preda di qualunque fake news e della peggiore demagogia politica.