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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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Molina di Quosa, 8 luglio
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Lo stilista ha donato 2 milioni di euro
Dai camici di Armani al disinfettante di Bulgari: la moda italiana contro il Coronavirus

27/3/2020 - 17:09

Lo stilista ha donato 2 milioni di euro
Dai camici di Armani al disinfettante di Bulgari: la moda italiana contro il Coronavirus

Giorgio Armani ha convertito tutti i suoi stabilimenti produttivi italiani per produrre camici monouso destinati alla protezione individuale degli operatori sanitari impegnati a fronteggiare il coronavirus. In tutto sono quattro i siti riconvertiti: Trento, Carré, Matelica e Settimo. Ma l’impegno dello stilista milanese non si ferma qui.  Già nelle scorse settimane aveva fatto una donazione a favore della Protezione civile e degli ospedali Luigi Sacco, San Raffaele, Istituto dei Tumori di Milano e dello Spallanzani di Roma. Ora con il suo gruppo ha scelto di allargare il contributo anche agli ospedali di Bergamo, di Piacenza e a quello della Versilia, arrivando così a una donazione complessiva di 2 milioni di euro.
Ma il marchio simbolo del Made in Italy nel mondo non è stato l’unico a scendere in campo contro l’emergenza sanitaria.  Dai patron del gruppo Valentino,  il fondatore Valentino Garavani e il suo socio Giancarlo Giammetti, è arrivato un milione di euro a favore della  Foundation per Il Columbus Covid 2 del Gemelli a Roma. Gucci insieme a Intesa Sanpaolo e Facebook hanno versato  un milione per la Protezione Civile Italiana, impegnandosi per la creazione di nuovi posti letto in terapia intensiva.

Prada da poco più di una settimana ha iniziato a produrre, su richiesta della Regione Toscana, camici e mascherine per il gli ospedali del territorio. Anche Bulgari ha riconvertito la produzione. Dopo aver donato un microscopio 3D  per la ricerca all’ospedale Spallanzani di Roma, ha avviato al produzione di gel disinfettante.


Fonte: ANSA/ CLAUDIO PERI
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27/3/2020 - 23:50

AUTORE:
Redazionale

Da Angelina Jolie a Rihanna, tutte le donazioni milionarie per l'emergenza Coronavirus
Sportivi e attori, cantanti, influencer e imprenditori sono scesi in campo contro il Covid-19, tra raccolte fondi e ingenti donazioni

L’emergenza Covid-19 ha colpito tutto il mondo. E, a scendere in campo, sono state per prime le celebrities.

Influencer e modelle, attori e cantanti, personaggi della moda e dello sport si sono resi protagonisti di ingenti donazioni, raccolte fondi e lodevoli iniziative. Ecco alcuni tra i vip che hanno dato il loro contributo contro il Coronavirus.

Donazioni contro il Covid-19: gli influencer
I primi a donare sono stati Fedez e Chiara Ferragni: i due hanno destinato 150.000 euro per il nuovo reparto di terapia intensiva all’ospedale San Raffaele di Milano, lanciando una raccolta fondi che - ben presto - ha superato i 4 milioni di euro.
Una cifra davvero cospicua, che ha permesso di inaugurare il reparto in tempi record. Un milione di euro è quanto donato invece da Kylie Jenner, la più giovane del clan Kardashian-Jenner, per sostenere l’acquisto di mascherine ed equipaggiamento protettivo per medici e paramedici.

E se Chiara Ferragni ha destinato il 100% delle vendite della capsule collection in collaborazione con Oreo, Mariano Di Vaio ha lanciato una linea di t-shirt per sostenere gli ospedali italiani. Moltissimi sono dunque gli influencer ad aver donato in prima persona e ad aver lanciato raccolte fondi per sostenere la sanità, i medici e gli infermieri, affinché si possano avere più posti in terapia intensiva, più respiratori e tutti i dispositivi di sicurezza necessari al personale sanitario per proteggersi e per proteggere.

Donazioni contro il Covid-19: attori e cantanti
Oltreoceano, tante sono le celebrities che hanno scelto di unirsi alla lotta al Coronavirus.

Angelina Jolie ha donato un milione di dollari a No Kid Hungry, charity che serve pasti caldi ai piccoli americani più bisognosi; lo stesso hanno fatto Blake Lively e Ryan Reynolds, con un milione donato ad un’associazione americana e ad un’associazione canadese che assistono e sostengono gli anziani e le persone in difficoltà. Un milione di dollari è quanto donato anche da Arnold Schwarzenegger al Frontline Responders Fund, per la fornitura di dispositivi e attrezzatura medica.

Cinque i milioni donati invece da Rihanna per sostenere le banche alimentari, accelerare i test e l’assistenza in Paesi come Haiti e Malawi, formare gli operatori sanitari e fornire le attrezzature e sostenere le unità di terapia intensiva.
Gwyneth Paltrow e Jessica Alba hanno invece deciso di intervenire con le loro aziende: la prima ha sposato la causa di Schwarzenegger con 100.000 dollari, la seconda ha donato pannolini, salviette e detergenti ai più bisognosi.

In Italia, Francesco Facchinetti ha dato il suo supporto a diverse strutture (in primis, l’ospedale di Milano Niguarda) aderendo alla campagna “Non lasciamo indietro nessuno”: «Perché in Italia non ci possono essere pazienti di serie A e pazienti di serie B. Chiunque è a rischio, di qualsiasi età, DEVE ESSERE SALVATO. Abbiamo aperto una campagna crowdfunding legata agli Ospedali Pubblici Italiani. Il primo che aiuteremo sarà il Niguarda di Milano», ha spiegato. Andrea Bocelli è invece sceso in campo per sostenere l’ospedale di Camerino, nelle Marche, mentre molti cantanti (tra cui Emma e Alex Britti) hanno donato attraverso l’iniziativa di Rockol #iosuonodacasa.

Donazioni contro il Covid-19: gli sportivi
Non è stato a guardare neppure il mondo dello sport. Ultimo in ordine di tempo Novak Djokovic: il tennista, insieme alla moglie Jelena, ha donato un milione di euro alla Serbia per l’acquisto di respiratori e di altro materiale sanitario. Cristiano Ronaldo ha regalato 35 posti di terapia intensiva a Lisbona e a Porto, Lorenzo Insigne ha destinato 100.000 euro agli ospedali campani, Francesco Totti ha donato 15 apparecchiature per la terapia intensiva allo Spallanzani, Zlatan Ibrahimovic mascherine FFP2 agli ospedali dell’Humanitas.

E se tanti sono gli sportivi che hanno scelto di donare attraverso la raccolta sostenuta da Fedez e Chiara Ferragni (Bobo Vieri, Paulo Dybala, Alvaro Morata), diverse sono le squadre che si sono messe in gioco: la Roma per l’ospedale Spallanzani, il Milan per l’AREU (Azienda Regionale Emergenza Urgenza), la Juventus con l’iniziativa “DistantiMaUniti”, l’Inter a supporto dell’ospedale Sacco e dei sanitari della Protezione Civile.

Donazioni contro il Covid-19: gli imprenditori
Tra le donazioni più cospicue nella lotta al Covid-19 ci sono quelle degli imprenditori: Silvio Berlusconi ha donato 10 milioni di euro per la costruzione del nuovo ospedale a Fiera Milano, Armani ha donato 1 milione e 250 mila euro e ha deciso di convertire i suoi stabilimenti per la produzione di camici monouso.

François-Henri Pinault ha destinato fondi agli ospedali di Lombardia, Veneto, Toscana e Lazio, i Benetton hanno donato tre milioni agli ospedali Ca’ Foncello di Treviso, Sacco di Milano, Spallanzani e Policlinico Agostino Gemelli di Roma. E poi Donatella Versace (200.000 euro al San Raffaele), Dolce&Gabbana, Prada, Amazon (2,5 milioni di euro alla Protezione Civile Italiana e un milione a diverse organizzazioni non profit), Agnelli (10 milioni di euro). Una vera e propria mobilitazione, per provare a sconfiggere il Covid-19.