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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a spaziodonnarubr@gmail.com
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Incontrati per caso
di Valdo Mori
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A cura di Erminio Fonzo
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Coronavirus, ingegneri:
No ai dispositivi sanitari fai da te.

28/3/2020 - 11:47


Coronavirus, ingegneri: “No ai dispositivi sanitari fai da te. Rischi gravissimi”Iadanza (Ordine Ingegneri Firenze): “Bene la solidarietà, ma non ci si può improvvisare”

Firenze, 28 marzo 2020 - Di fronte all'ondata di solidarietà che si è alzata per rispondere alla drammatica carenza di dispositivi di protezione e sanitari, dalle mascherine ai ventilatori polmonari, gli ingegneri biomedici mettono in guardia dai rischi del “fai da te”.
Sono tantissime le richieste che arrivano in questi giorni agli ingegneri da parte di imprenditori e cittadini che vogliono mettersi a realizzare in proprio dispositivi medici o di protezione (Dpi) per pazienti e operatori sanitari.
 
Ernesto Iadanza, membro della commissione biomedica dell'Ordine degli Ingegneri di Firenze e docente a contratto di ingegneria clinica all'Università di Firenze e presidente della divisione Health Technology Assessment (Hta) della Federazione mondiale ingegneri biomedici (Ifmbe), che presta anche consulenze alle aziende, mette in guardia dai possibili rischi: “C'è una grande confusione. Bisogna stare molto attenti, soprattutto a quello che circola sui social network: non si può pensare di fare un respiratore polmonare usando il filtro di un aspirapolvere o una mascherina chirurgica con la fodera di una divano. Vanno bene le semplificazioni burocratiche concesse per agevolare la produzione di dispositivi in tempi di emergenza, ma bisogna stare molto attenti a ciò che si fa e ricordarsi che per garantire la salute e la protezione delle persone servono le giuste competenze”.


"E' bene ricordare - aggiunge Francesca Satta,

coordinatore commissione biomedica e consigliere dell'Ordine degli Ingegneri di Firenze - che per realizzare dispositivi sanitari di questo tipo sono necessarie competenze specifiche che si acquisiscono solo con un solido percorso di studi universitari ed un'etica professionale garantita dal codice deontologico che l'iscrizione ad un ordine professionale chiede di rispettare"


 
-- Lorenzo Galli Torrini

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