Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
La ricordate, vero?! Cécile Kyenge, è stata Ministra dell’Integrazione ed Eurodeputata.
Donna, di sinistra e nera. Un bersaglio perfetto per la Lega.
Ed infatti, purtroppo, è stata vittima di squallidi insulti razzisti, paragonata più volte ad un "orango" dal Vicepresidente del Senato Roberto Calderoli.
Mattteo Salvini ebbe perfino il coraggio di accusarla di diffamazione quando lei definì la Lega razzista.
Da non credere!
Ma prima di tutto, prima di essere una donna impegnata in politica, Cėcile è medico. Un medico che ha scelto di essere tra le migliaia di dottoresse e dottori che hanno dato la propria disponibilità a lavorare in prima linea per curare i malati di Covid-19.
Lo farà in Veneto, in "terra leghista".
Chissà che Cėcilie non ricordi a qualcuno la differenza tra chi insulta e chi in una guerra come questa, con coraggio e dedizione, sceglie di mettere le proprie competenze a servizio di chi ha bisogno, senza distinzioni di colori, né politici né di pelle.
Una lezione di civiltà, l'ennesima di questa donna.
Buon lavoro, Dottoressa Kyenge.