Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Oggi la nostra Lily non commenta una lettura di un libro, ma una pagina della sua vita.
Oggi è una giornata piena di vento, quello freddo che ti sconquassa l’anima. Non è il vento leggero e frizzante che muoveva i panni nell‘ orto di Malaventre. Per i piani temporali che sono un’invenzione umana posso volgere lo sguardo oltre il campo. Vedere Amerigo che va da Fiore a “sistemare“ il maiale, facendo il giro dalla fattoria e trovare una minuscola bambina dagli occhi a fessura, con le manine così carine da far pensare al nonno che da grande avrebbe potuto diventare come la Riesa, quella che l’aveva fatta nascere, una levatrice.
Amerigo era uno curioso e quando seppe come si chiamava la bambina gli disse che quel nome lo avrebbe dato al nipote, quando sarebbe nato 17 giorni dopo.
E così i bimbi sono cresciuti entrambi con lo stesso nome, a tratti vicini in altri lontani, con vite e scelte alcune volte diverse altre convergenti. Acqua e fuoco, come lo erano i nonni.
Con le loro madri che quando se ne sono andate hanno creato una frattura che non si colmerà mai. Anche per noi, che siamo nati in autunno, è arrivato l‘inverno.
“Siamo stati sulla terrazza della vita fino a che non sono arrivati gli altri “