none_o


Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Arabia Saudita
none_a
Incontrati per caso...
di Valdo Mori
none_a
Dalla pagina di Elena Giordano
none_a
storie Vere :Matteo Grimaldi
none_a
Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
di Renzo Moschini
COME DOBBIAMO CAMBIARE L’AMBIENTE
Sul DOPO PANDEMIA

9/4/2020 - 10:56

COME DOBBIAMO CAMBIARE L’AMBIENTE
Sul DOPO PANDEMIA

 

Una cosa è ormai chiara; poco sarà come prima.

Ma non solo cambieranno, dovranno cambiare non poche cose, per alcuni dovremo fare i conti con mutamenti che in altre epoche avremmo giudicato di passaggio ad una società a gestione prevalentemente pubblica. A partire dalla sanità dove abbiamo puntato al contrario sulla privatizzazione pagandone un  prezzo salatissimo disponendo di posti ospedalieri e personale sanitario inconfrontabile con quello, ad esempio, della Germania.

Da più parti, infatti, si sta già chiedendo la pubblicizzazione senza trucchi e inganni.
Ma la sanità non è certo il solo settore dove dovremo cambiare armi e bagagli.
Tra le cause principali di questa crisi vi è sicuramente e indiscutibilmente infatti l’ambiente tanto è vero si è parlato di una sua vendetta e rivincita, per come l’abbiamo gestito e trattato. Di quali e quanti danni e sfregi si tratta è ormai noto – o dovrebbe esserlo-. E dovrebbe essere altrettanto chiaro che non basterà – come è già avvenuto altre volte-mettere qualche cerotto.
E la prima innovazione  che oggi va introdotta, se questa volta vogliamo fare sul serio, è non considerare più l’ambiente un ‘settore’, dove troppi  possono fare i loro comodi a partire dalle più scandalose speculazioni.
L’ambiente deve poter decidere, ossia poter concorrere  alle decisioni che lo riguardano.
Lo so che anche recentemente questa affermazione mi è stata contestata perché specie nei territori protetti, parchi e riserve, il loro        compito è la tutela della natura, ma come puoi tutelarla efficacemente se ti autorizzano a far lì cose palesemente insostenibili ambientalmente.
E qui è bene soffermarsi  un momento, perché da sempre, cioè da quando è entrata in vigore le legge quadro sui parchi la 394, la pianificazione dei parchi e della aree protette è rimasta di fatto irrisolta. Dopo le polemiche sul fatto che si dotava un ente non elettivo, di poteri pianificatori riservati di norma a province e comuni ed anche le regioni entravano in gioco su competenze finora riservate allo stato.
Dopo tante polemiche la legge prescrisse non uno ma ben due piani, uno ambientale, e uno socio-economico. Se il primo non è stato generalmente facile, tanto è vero che ci sono parchi anche stagionati che non ci sono ancora riusciti, quello socio –economico ha  visto la luce in pochi o pochissimi parchi.
E siccome proprio in questo momento non pochi parchi nazionali anche storici, e regionali   hanno rimesso in discussione il loro piano, per evitare pasticci sempre in agguato, sarebbe bene cominciare a pensare e mettere concretamente a quel problemino irrisolto di cui dicevamo. Dobbiamo insomma approfittare di questa occasione per aprire una riflessione con istituzioni e comunità perché ancora una volta a decidere siano quelli che i parchi vogliono solo ridimensionarli e marginalizzarli.   Anche il presidente di Federparchi al suo parco –L’Arcipelago Toscano deve rivedersela con  il suo piano.

Non il momento giusto per partire anche su piano nazionale?
Renzo Moschini
 
      

+  INSERISCI IL TUO COMMENTO
Nome:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
EMail:

Minimo 0 - Massimo 50 caratteri
Titolo:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
Testo:

Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri