Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
PIU’ CORAGGIO E MENO GRILLISMO
Se il Pil scenderà dell’11 o 12%, come prevedono tutti, significa che avremo una perdita di 200miliardi a fine anno.
Soldi che non ci sono e che vanno reperiti al più presto per finanziare, comunque a debito, i provvedimenti annunciati dal governo.
E non c’è patrimoniale che terrebbe.
Abbiamo idea di come questo si ripercuoterà drammaticamente sulle condizioni di vita di milioni di persone, soprattutto di quelle più esposte ai colpi della crisi economica?
Una platea che può ampliarsi di molti milioni di persone, dilagando nel ceto medio. Per questo abbiamo bisogno dell’Europa, non c’è alternativa.
Basta leggere i giornali di oggi per capire che siamo in bilico e che dietro la cortina fumogena della propaganda stucchevole di Palazzo Chigi c’è un governo incerto sul futuro, in mancanza di una Visione realistica sulla strada da prendere, preda delle dispute ideologiche interne al M5S e all’ossessione di Conte per il mantenimento del suo potere.
Il PD è rimasto senza voce, soppiantato da un PdC che è tornato ad appoggiarsi a Di Maio che, a sua volta, fa a gara per superare in demagogia i suoi avversari interni che spingono per fare tutto a debito pubblico, arrivando a dire, col piglio dei fieri co...ni, “Se l’Europa non ci ascolta faremo da soli!”.
Cosa fai da solo se non suicidarti fuori dall’euro e dall’UE?
La destra si frega le mani e aspetta seduta sul bordo del fiume.
I grillini sono i suoi maggiori alleati. Il derby tra Mes e Eurobond è solo la punta dell’iceberg, il punto di caduta di una tensione mai sopita in Europa. Che, al di là delle poche ragioni e dei tanti torti nostri, primo un gigantesco debito pubblico lievitato negli anni del grillismo dissennato - in versione 1 sovranista o in quella 2 finto europeista - senza che fossero dati segni di ravvedimento operoso, può esplodere precipitandoci nell’isolamento che significa miseria.
Per questo si deve ricominciare a produrre reddito al più presto. Soprattutto esportando. Tenere bloccato il Paese è solo un alibi di potere. I modi per farlo in sicurezza ci sono.
Chi pensa che Conte sia Fidel e gli italiani cubani ha scambiato il nostro Paese per un parco a tema.
Non ha capito che se l’alternativa fosse scegliere tra Patria o muerte e l’uomo della Provvidenza ai veri patrioti non resterebbe che comprarsi un gommone e trasformarsi in balzeros. E a 90 miglia non c’è la Florida. Altro che un “dopo” migliore!
Non dimentichiamoci che il fascismo è nato da una costola del socialismo rivoluzionario e che la Carta di Verona, tanto amata ancora oggi nella destra anche “istituzionale”, prevedeva lo stato padrone e i mezzi di produzione gestiti dai lavoratori. Nella miseria i 1000 euro a testa della destra e il reddito universale dei grillini possono incontrarsi e diventare il prezzo della democrazia.