Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Cosa c’incastrano le volpi e i cani con la raganella?
Niente, ma solo per giocare con un vecchio detto nostrano che potrebbe esser tradotto in: si fa di necessità virtù, oppure In mancanza di cavalli trottano anche gli asini.
È il mio caso che, non potendo andare in giro a scoprire cosa fanno cinghiali e daini e se crescono pini e querce, devo adattarmi agli umili animaletti che allietano il mio giardino e mi fanno compagnia.
Stasera è apparsa Lia, una gentile raganella che vive mimetizzata negli agapanti. Mi sono sempre piaciute le more dagli occhi verdi, ma devo dire che le verdi dagli occhi neri non sono affatto male! Abbiamo socializzato con un lunghissimo chechechecheche affatto monotono, parlando logicamente del tempo che cambia. Lei lo sa bene e me lo ha ripetuto continuamente anche se io ero scettico:
“Cara Lia, ci sono tante cose che cambiano in peggio, cosa vuoi che sia un po’ d’acqua rispetto alla prigionia?”
“Chechechecheche - che voleva dire- Piove, caro bipedone, dammi retta, piove, e riparati sennò ci mancherebbe che ti venisse un raffreddore così ti ricoverano subito, altro che galera. Guardami, dammi retta, copriti, chechechecheche!”
Ciao Lia, a domani per vedere se ho ragione io e torto te, come dice un mio amico. Scusami se ti ho anagrammato il nome, ma mi garba di più!