Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Sabato e il 25 Aprile, giornata della liberazione, della Repubblica, della libertà.
Quest'anno sarà particolare, tutti dovremo stare in casa per combattere un nemico dell'era moderna.
Fisicamente lo faremo., rispetteremo le regole e le norme vigenti, ma, in tutti i modi possibili e consentiti, la nostra libertà non resterà rinchiusa.
Ricorderemo il passato con rispetto ed ammirazione ma non solo con esso costruiremo il nostro futuro: ripartiremo dal presente.
Le nostre limitazioni attuali dovranno essere solo una parentesi, presto chiusa , considerata causa di forza maggiore.
Ripartiremo da questo presente traendone la giusta lezione: non può esserci niente di più importante e di più grande della nostra libertà collettiva ed individuale.
L'esperienza odierna insegnerà che ,qualunque sia il problema, la soluzione che troveremo dovrà fare i conti ed essere compatibile con la nostra libertà.
Anche questo sarà il nostro 25 Aprile realtà e futuro.
Gli esempi del passato ci fanno capire che ,si e importante la salvaguardia della salute nostra e degli altri, ma bisogna aver coraggio, come i giovani che a venti anni partirono alla volta delle nostre montagne, impugnarono il fucile e combatterono contro il nazifascismo per lasciare a noi un mondo libero.
Difesero con la loro vita il valore della libertà senza alcun tentennamento.
Per questo noi oggi li vogliamo ricordare.
Il 25 saremo idealmente con il sindaco, le nostre finestre saranno aperte affinché il suo messaggio di pace entri dentro ogni casa e raggiunga ogni cittadino.
La solitudine che ci ha accompagnato durante questi giorni ci ha fatto riflettere riscoprendo dentro di noi un amore per la comunità, per gli altri.
Per questo quando ci sarà una ripartenza ci impegneremo ancora di più per unire e far partecipare la collettività.
I soci che hanno portato i buoni spesa o che hanno accompagnato malati sulle ambulanze hanno toccato con mano il bisogno di aiuto di molti , la solitudine in cui tanti si trovano, noi per loro ci saremo trasformando le lezioni ricevute in iniziative sociali.
Questo è il senso della casa del popolo, questo lo scopo e lo spirito con cui e per cui fu costruita.
Su questa strada vogliamo proseguire.
Sabato non ci saremo fisicamente ma con le nostre idee , le nostre speranze e soprattutto, come sempre, con il cuore.
Ce la faremo se sapremo guardare avanti, sapendo sempre da dove veniamo.
Il presidente, il consiglio del circolo Arci “casa del popolo di pontasserchio”.