Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Esprimo un sentimento di solidarietà verso il parroco di una Chiesa di Cremona, Don Lino Viola, che è stato bloccato dai Carabinieri nell'esercizio delle sue funzioni di ministro della Chiesa ruolo pubblico ed ufficiale che il prete rivendica quando ha il compito di officiare la Messa.
A mio parere continua l'esponente dell'Italia dei Valori, la condotta dei Carabinieri poteva tradursi in soluzioni di intervento di maggiore prudenza ed opportunità al fine di far rispettare le disposizioni di un atto amministrativo, quale il recente DPCM e, si sottolinea, non di una Legge. Il che sta a significare che tale DPCM non può derogare ad un testo normativo con valore di legge primaria come i Patti Lateranensi tra il nostro Stato e la Città del Vaticano, nonché alla libertà di culto tutelata dalla nostra Costituzione.
Peraltro il fermo del Parroco sull'altare da parte dei Carabinieri è avvenuto su suolo appartenente ad altro Stato, cioè la Città del Vaticano, il che introduce ulteriori criticità .
Ci potevamo attendere dai Carabinieri una diversa condotta volta eventualmente a sanzionare il Parroco al termine della Messa e fuori dalla Chiesa.
Di certo, di fronte alle riprese televisive di tale fatto diffuse sui media di tutto il mondo, chi professa la religione cattolica si sente offeso nella sua libertà di culto e le parole di oggi del Papa hanno unicamente avuto lo scopo di frenare la forte irritazione dei cattolici.
È stata indubbiamente una nuova occasione perché l'Italia, a causa di un discutibile atto amministrativo come il DPCM, ha fatto la sua brutta figura nel mondo".