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Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto  da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose. 

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Il mare
con le sue fluttuazioni e il suo andirivieni
è una parvenza della vita
Un'arte fatta di arrivi di partenze
di ritorni di assenze
di presenze
Uno .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di UM
MANI IN ALTO! O IL CONSENSO O LA VITA!

1/5/2020 - 12:57

MANI IN ALTO! O IL CONSENSO O LA VITA!

 

Faccio conto che anche i margini di buona fede politica si stiano consumando rapidamente sotto i colpi della pandemia. Che non ha solo stravolto le nostre vite, alcune cancellate per sempre, ma ha fatto a brandelli convinzioni e convenzioni a cominciare dai comportamenti, sempre più orientati a una lotta per la sopravvivenza.

Ma quando la politica si trasferisce dal campo aperto dei progetti di vita, alle stanze chiuse della sopravvivenza, la strada che dalla libertà porta alla fine della democrazia è aperta.

Il primo passo dei “sopravviventi” è nascondere la verità ai cittadini, sostituendola con la più forte e diffusa percezione di un pericolo che, pure tremendo, ne contiene un altro ancora più definitivo che, però, non deve apparire nelle sue dimensioni reali: la depressione economica che ucciderebbe più del Covid – 19, sia corpi, che anime.

La politica “sopravvivente” usa la vecchia tecnica del controllo di massa attraverso la gestione della paura del virus che, nella democrazia morente del secolo XXI, fa le veci delle squadracce fasciste del secolo precedente.

Un lavoro più pulito in questa atroce interpretazione della modernità, che porta due vantaggi a chi la pratica. Da un lato il controllo capillare dei cittadini, convinti all’autorinuncia dei propri diritti come condizione unica per conservare la vita.

Si tratta dello stravolgimento, indotto per questione di vita o di morte, di ogni residuo senso dell’esistenza umana, ridotta - così - essa stessa a virus, contenuta, catturata, isolata e manipolata nelle case, trasformate in laboratori di una nuova società diretta per via telematica, con la complicità ridondante dei media asserviti.

Dall’altro la raccolta stagionale, a mano bassa, del consenso prodotto da quel controllo, che muta le persone da cittadini a virus autoimmuni, spinti per inerzia all’identificazione col “sopravvivente zero” e alla sua esaltazione salvifica.

Orwel ai tempi del coronavirus, con i media asserviti nel ruolo dei caporali facilitatori della squallida raccolta.

Terrorismo televisivo a piene mani.

Chi dissente da questo schema di sopravvivenza involuta della politica, che porta alla morte della libertà e alla fine della democrazia all’insaputa della colonia degli uomini – virus, è chi osa dire che il re è nudo. Perché, in realtà, il “sopravvivente” è nudo, coperto solo dal velo trasparente dell’unico pensiero dell’autoconservazione del proprio Potere. A “fin di bene”, ovviamente, ma lasciando campo aperto alla destra.

Chi dissente difendendo la Costituzione gioca a carte scoperte.

Avverte, indica, denuncia, ma alle sue domande il “sopravvivente” non risponde, non può rispondere perché non potrebbe rispondere se non mostrando la sua nudità. Non può e non vuole.

Chi dissente in difesa del diritto al lavoro dice una verità assai scomoda, che si fa tutto per tenere nascosta e se emerge a tratti subito deve essere messa all’indice come l’indicibile. Una regola su tutte, mai entrare nel merito della critica, su quel terreno la politica “sopravvivente” sarebbe sconfitta dalla politica “vivente”. Quindi ignorare, travisare fino alla falsificazione, irridere semmai, con la penna messa a reddito, di chi nasconde la verità col sarcasmo.

Il lato sgualdrinesco della comunicazione terapeutica a fin di bene.

Chi dissente da democratico sa bene che quello che dice non gli porterà consenso, ma se non lo dicesse non avrebbe senso la sua esistenza libera.

Tuttavia sarà accusato di farlo solo per acquisire consenso, per questo sarà irresponsabile, cinico, offensivo, traditore perfino.

Chi dissente avvisa e propone, non solo con la fiducia che i cittadini non siano tutti ridotti a branco impaurito e ricattato, ma anche che il “sopravvivente” sia costretto giocare a carte scoperte. La verità, signore e signori, poi ciascuno scelga se vivere o sopravvivere.

La raccolta stagionale lascerà milioni di frutti non colti, le conseguenze della politica “sopravvivente”, autoimmune, autoconservativa, in barba alle belle speranze. Quando produrrà, fatalmente se non si cambia, un crollo verticale del consenso estorto, può trasformarsi in pericoloso e diffuso rancore.

Questo aspetta la bestia della destra.

Smettetela di giocare, si può fare molto per cambiare, ma non abbiamo molto tempo da perdere.

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2/5/2020 - 12:55

AUTORE:
poeta

Le parole sono relative, hanno un potere transitorio e ambiguo. Con le parole si crea, si distrugge, si illude, CI si illude.
Ma i comportamenti sono inequivocabili, non ci sono alibi che tengano, strutture che alla lunga non cedano e maschere che alla fine non cadano.

Paola