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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Cena per la Liberazione 24 aprile
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Assemblea soci Coop.
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Cascina, 27 aprile
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CNA AREA VALDERA
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Pisa, 18 aprile
San Giuliano Terme, 24 aprile
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
di Bruno Pollacci, Direttore dell'Accademia d'Arte di Pisa
“Tyler in Disoccupato”

1/5/2020 - 13:50

Il titolo di questa mia opera ad acquerello (con tracce di grafite) è intitolata “Tyler in Disoccupato”. Oggi è il 1° Maggio, “Festa dei Lavoratori”, e pur essendo sempre stato sensibile verso le problematiche del lavoro, e fin dal 1968 anche impegnato nelle lotte per i diritti civili ed in in particolare per i diritti dei lavoratori, oggi il pensiero accorato e partecipe mi và ai disoccupati, a chi il lavoro non l'ha trovato o a chi l'ha perso, trovandosi in una condizione di frustrazione e di tristezza, con preoccupazioni di sopravvivenza per se e per la propria famiglia. Sarebbe bello che ogni Nazione civile ed evoluta potesse garantire la minima occupazione dignitosa ad ogni suo cittadino, ma così non è, e specialmente in questo periodo, in cui oltre alla primaria preoccupazione per la salute pubblica, a causa della pandemia di coronavirus, è tangibile anche la profonda preoccupazione per il mondo del lavoro, minato dalle conseguenze disastrose dettate dalle necessarie risoluzioni della quarantena, dedico il mio impegno artistico a chi il lavoro non ce l'ha e lo vorrebbe, con grande solidarietà, comprensione e vicinanza fraterna.
Bruno Pollacci
Direttore dell'Accademia d'Arte di Pisa

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