Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Il titolo di questa mia opera ad acquerello (con tracce di grafite) è intitolata “Tyler in Disoccupato”. Oggi è il 1° Maggio, “Festa dei Lavoratori”, e pur essendo sempre stato sensibile verso le problematiche del lavoro, e fin dal 1968 anche impegnato nelle lotte per i diritti civili ed in in particolare per i diritti dei lavoratori, oggi il pensiero accorato e partecipe mi và ai disoccupati, a chi il lavoro non l'ha trovato o a chi l'ha perso, trovandosi in una condizione di frustrazione e di tristezza, con preoccupazioni di sopravvivenza per se e per la propria famiglia. Sarebbe bello che ogni Nazione civile ed evoluta potesse garantire la minima occupazione dignitosa ad ogni suo cittadino, ma così non è, e specialmente in questo periodo, in cui oltre alla primaria preoccupazione per la salute pubblica, a causa della pandemia di coronavirus, è tangibile anche la profonda preoccupazione per il mondo del lavoro, minato dalle conseguenze disastrose dettate dalle necessarie risoluzioni della quarantena, dedico il mio impegno artistico a chi il lavoro non ce l'ha e lo vorrebbe, con grande solidarietà, comprensione e vicinanza fraterna.
Bruno Pollacci
Direttore dell'Accademia d'Arte di Pisa