Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Il titolo di questa mia opera ad acquerello (con tracce di grafite) è intitolata “Tyler in Disoccupato”. Oggi è il 1° Maggio, “Festa dei Lavoratori”, e pur essendo sempre stato sensibile verso le problematiche del lavoro, e fin dal 1968 anche impegnato nelle lotte per i diritti civili ed in in particolare per i diritti dei lavoratori, oggi il pensiero accorato e partecipe mi và ai disoccupati, a chi il lavoro non l'ha trovato o a chi l'ha perso, trovandosi in una condizione di frustrazione e di tristezza, con preoccupazioni di sopravvivenza per se e per la propria famiglia. Sarebbe bello che ogni Nazione civile ed evoluta potesse garantire la minima occupazione dignitosa ad ogni suo cittadino, ma così non è, e specialmente in questo periodo, in cui oltre alla primaria preoccupazione per la salute pubblica, a causa della pandemia di coronavirus, è tangibile anche la profonda preoccupazione per il mondo del lavoro, minato dalle conseguenze disastrose dettate dalle necessarie risoluzioni della quarantena, dedico il mio impegno artistico a chi il lavoro non ce l'ha e lo vorrebbe, con grande solidarietà, comprensione e vicinanza fraterna.
Bruno Pollacci
Direttore dell'Accademia d'Arte di Pisa