Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Leggo, dovere di comproprietario della testata “La voce del Serchio”, tutto quello che viene inviato e pubblicato e… mi vien da piangere.
Ultimamente, altra ripercussione negativa della forzatura a non poter fare cose piacevoli all’esterno, c’è una corsa frenetica al pc per sproloquiare su argomenti di politica, sempre gli stessi e sempre le stesse cose, sempre bravo io e duro te, sempre è meglio Pallino e peggio Geppetto.
In uno, o due o anche tre interventi, l’amico poliappellato che stimo per la tenacia, ammiro per l’impegno, e a volte però strozzerei per le intromissioni, ha parlato di anguille e mazzacchera facendomi tornare alla mente le pescate di cee, capitoni di calata (gavonchi li chiamano a Vecchiano) e logicamente allo spettacolare indiscusso regno di questo insuperabilmente appetitoso pesce: Comacchio.
Era un “pellegrinaggio” (diceva mia moglie) dovere andare in quella “piccola Venezia” ogni tanto, abbastanza spesso, tantoché organizzai anche una gita con pullman quando presi in mano la parte storico- naturalistica della “Ginestra”, la prima associazione di volontariato che gestì per diversi anni la neonata “Biblioteca comunale” di Vecchiano con decine di uscite sul nostro territorio (1994/95 - Una natura comune) e nel circondario (1995/96 - Una natura fuori dal comune), per finire nella provincia pisana (1996/97 - Una natura provinciale).
Centinaia di paesani e non, con una straordinaria voglia di vedere sapere cose sfuggite, a volte proprio per la troppa vicinanza ad esse. Con me partecipava anche un giovane studente di scienze naturali, Massimiliano Angori che curava la parte floro-faunistica e, quando decisi di fare una piccola pubblicazione, anche un’amica per corredarla di locandine, Lara Biondi.
I “titoli” delle uscite erano molto sibillini (ce l’avevo già nel sangue) del tipo “Alle 15 e 20 di mattina” per la gita in battello sul lago di Massaciuccoli, che mise nel pallone gli impiegati del comune di Viareggio, dove andavo ogni volta che si passava il confine, dato che non sapevano che due canali del lago hanno nome uno 15 e uno 20., oppure “Senza sherpa e senza aereo” per la visita al monastero tibetano di Santa Luce, ripetuta per due volte data l’affluenza di persone che abbisognarono, la prima volta, di due autobus e qualche auto privata, fino a “Snammando snammando” sulle colline lucchesi-vecchianesi seguendo un tracciato del gasdotto Snam.
Mi faccio prendere dai ricordi, piango e rido come quella volta che, alla ricerca delle orchidee sulle colline vecchianesi (ora c’è “l’anello”, prima... a naso!), incontrammo un gruppo di tedeschi con guida lucchese, che risalivano dai Panconi e si mischiarono a noi, forse più simpatici, e ci vennero dietro facendo innervosire la loro guida che “rivoleva” i suoi!
Memorabile la gita in Coltano con due camion pieni di biciclette necessarie a zighezzagare nelle strade poderali e l’altra in Capraia dove metà di noi rimase a dormire, in Gorgona mischiati ai detenuti che lavoravano agli orti e all’allevamento di bestiame dove (ora mi vanto un pochino) fu possibile per la conoscenza che avevo fatta con il direttore in altre visite di accompagnamento al veterinario vecchianese Marco Verdone, e poi a Castelvecchio fra Volterra e San Gemignano, scoperto giorni prima con una guida turistica locale che non c’era mai stata!
Per non parlare di Montespertoli, Castellina, Sasso pisano e la sua straordinaria ospitalità con una giovane impiegata comunale messa a disposizione per tutta la giornata.
A proposito di anguille però, riprendiamo da dove eravamo partiti.
Mio padre mi diceva: al primo tono di marzo l’anguilla spicca il sarto (salto)- intendendo che le anguille mature sessualmente si avviavano al mare per il loro incredibile inimmaginario viaggio (anguille di calata) ed io mi immaginavo tempi, rotte e…compagnie!
Se l’unico accesso all’Oceano atlantico è lo stretto di Gibilterra e le migrazioni degli animali si fanno in compagnia, stormi gruppi o sciami, le anguille di Comacchio quando partono per unirsi a quelle di Vecchiano?
Non restava che indagare in loco!
Ora mi fermo, sto andando fuori tema.
Alla prossima!