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Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto  da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose. 

Che c'entra l'elenco del telefono che hai fatto, con .....
Le mutande al mondo non le metti ne tu e neppure Di .....
Da due anni a questa parte si legge che Putin, ovvio, .....
È la cultura garantista di questo paese. Basta vedere .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Incontrati per caso
di Valdo Mori
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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Il mare
con le sue fluttuazioni e il suo andirivieni
è una parvenza della vita
Un'arte fatta di arrivi di partenze
di ritorni di assenze
di presenze
Uno .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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Quando Berta filava? Anche prima!

11/5/2020 - 9:51

 

Leggo, dovere di comproprietario della testata “La voce del Serchio”, tutto quello che viene inviato e pubblicato e… mi vien da piangere.
Ultimamente, altra ripercussione negativa della forzatura a non poter fare cose piacevoli all’esterno, c’è una corsa frenetica al pc per sproloquiare su argomenti di politica, sempre gli stessi e sempre le stesse cose, sempre bravo io e duro te, sempre è meglio Pallino e peggio Geppetto.
In uno, o due o anche tre interventi, l’amico poliappellato che stimo per la tenacia, ammiro per l’impegno, e a volte però strozzerei per le intromissioni, ha parlato di anguille e mazzacchera facendomi tornare alla mente le pescate di cee, capitoni di calata (gavonchi li chiamano a Vecchiano) e logicamente allo spettacolare indiscusso regno di questo insuperabilmente appetitoso pesce: Comacchio.


Era un “pellegrinaggio” (diceva mia moglie) dovere andare in quella “piccola Venezia” ogni tanto, abbastanza spesso, tantoché organizzai anche una gita con pullman quando presi in mano la parte storico- naturalistica della “Ginestra”, la prima associazione di volontariato che gestì per diversi anni la neonata “Biblioteca comunale” di Vecchiano con decine di uscite sul nostro territorio (1994/95 - Una natura comune) e nel circondario (1995/96 - Una natura fuori dal comune), per finire nella provincia pisana (1996/97 - Una natura provinciale).

Centinaia di paesani e non, con una straordinaria voglia di vedere sapere cose sfuggite, a volte proprio per la troppa vicinanza ad esse. Con me partecipava anche un giovane studente di scienze naturali, Massimiliano Angori che curava la parte floro-faunistica e, quando decisi di fare una piccola pubblicazione, anche un’amica per corredarla di locandine, Lara Biondi.
I “titoli” delle uscite erano molto sibillini (ce l’avevo già nel sangue) del tipo “Alle 15 e 20 di mattina” per la gita in battello sul lago di Massaciuccoli, che mise nel pallone gli impiegati del comune di Viareggio, dove andavo ogni volta che si passava il confine, dato che non sapevano che due canali del lago hanno nome uno 15 e uno 20., oppure “Senza sherpa e senza aereo” per la visita al monastero tibetano di Santa Luce, ripetuta per due volte data l’affluenza di persone che abbisognarono, la prima volta, di due autobus e qualche auto privata, fino a “Snammando snammando” sulle colline lucchesi-vecchianesi seguendo un tracciato del gasdotto Snam. 
Mi faccio prendere dai ricordi, piango e rido come quella volta che, alla ricerca delle orchidee sulle colline vecchianesi (ora c’è “l’anello”, prima... a naso!), incontrammo un gruppo di tedeschi con guida lucchese, che risalivano dai Panconi e si mischiarono a noi, forse più simpatici, e ci vennero dietro facendo innervosire la loro guida che “rivoleva” i suoi!
Memorabile la gita in Coltano con due camion pieni di biciclette necessarie a zighezzagare nelle strade poderali e l’altra in Capraia dove metà di noi rimase a dormire, in Gorgona mischiati ai detenuti che lavoravano agli orti e all’allevamento di bestiame dove (ora mi vanto un pochino) fu possibile per la conoscenza che avevo fatta con il direttore in altre visite di accompagnamento al veterinario vecchianese Marco Verdone, e poi a Castelvecchio fra Volterra e San Gemignano, scoperto giorni prima con una guida turistica locale che non c’era mai stata!
Per non parlare di Montespertoli, Castellina, Sasso pisano e la sua straordinaria ospitalità con una giovane impiegata comunale messa a disposizione per tutta la giornata.  
A proposito di anguille però, riprendiamo da dove eravamo partiti.
Mio padre mi diceva: al primo tono di marzo l’anguilla spicca il sarto (salto)- intendendo che le anguille mature sessualmente si avviavano al mare per il loro incredibile inimmaginario viaggio (anguille di calata) ed io mi immaginavo tempi, rotte e…compagnie!
Se l’unico accesso all’Oceano atlantico è lo stretto di Gibilterra e le migrazioni degli animali si fanno in compagnia, stormi gruppi o sciami, le anguille di Comacchio quando partono per unirsi a quelle di Vecchiano?
Non restava che indagare in loco!
Ora mi fermo, sto andando fuori tema.
Alla prossima!
 


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Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
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11/5/2020 - 14:04

AUTORE:
matematico

c.v.d.

11/5/2020 - 13:00

AUTORE:
Oncinok

..."mi racconti una storia?"
Grazie...un abbraccio

11/5/2020 - 12:50

AUTORE:
Bugatti

...che più si "attaglia" allo spiegone della politica di tutti i tempi è proprio l'arte semplice della mazzacchera e spiegata da Fredo del Lelli non fa una grinza!
Ad ognuno rsuo: dio oh!

Evollia di girà 'ntorno al lume; da li un ci si sorte! vedi la collega di Barbara Lezzi; Laura Casteli, che disse a Pier Carlo Padoan: questo lo dice lei!
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Attagliarsi
at-ta-gliàr-si

SIGNIFICATO Piacere; adattarsi
ETIMOLOGIA derivato di taglio.

Si tratta di una parola che nasce nel lessico della sartoria. Quando un abito viene a taglio, o cade a taglio, significa che torna bene, che si adatta bene al corpo della persona - riferendosi all'atto del sarto che stacca e sagoma dalla pezza le parti di stoffa che convengono alla perfetta cucitura di un abito. Atto da cui emerge anche il concetto di 'taglia' quale misura e proporzione del corpo.

In antichità questo verbo, usato come semplice intransitivo, aveva valore di piacere, di andare a genio: nelle sere d'estate mi attaglia un fresco aperitivo, e l'amico contento ci dice che il suo nuovo lavoro gli attaglia. Oggi, più comunemente, questo verbo è usato come intransitivo pronominale, cioè nella forma 'attagliarsi' (che non è un riflessivo), con il significato di adattarsi, di convenire, di confarsi. Quindi il discorso teorico si attaglia meravigliosamente al caso pratico (mai vero), la nuova commissione si attaglia all'umore del pittore, e la poesia declamata si attaglia bene alla circostanza.



Ergo: Prima di tutti vieniva Fredo del Lelli, poi tu' pà, Palle Nere, Mario di Batone, Antenore Barsanti, Ivo del Baglini (ir babbo di Pelo) che ne chiappava poe ma belle...tutte anguilette come rmi porzo (polso) ebbe a dire, poi io e siuramente ghietro: te, Morando ed il proff. De Molfetta.
Cosi è!