Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
AMBULANTI, LEGNAIOLI (LEGA): GOVERNO HA ACCOLTO IL MIO ORDINE DEL GIORNO, ORA RIDIAMO AI COMMERCIANTI LA POSSIBILITÀ' DI POTER LAVORARE"
Il Governo ha accolto il mio invito a far ripartire da subito il commercio ambulante! E' stato accolto favorevolmente, infatti, il mio ordine del giorno presentato ieri alla Camera dove chiedevo al Governo di poter dare la possibilità ai commercianti ambulanti di tornare al lavoro". Commenta con queste parole l'onorevole Legnaioli il parere, positivo, del Governo, ad un ordine del giorno presentato dal Parlamentare della Lega dove si impegnava il Governo a valutare la possibilità di poter permettere una rapida riapertura del settore dopo il lockdown.
"Loro, i commercianti, non volevano tornare a casa dal 41-bis, non avevano commesso reati, ma solo poter tornare quello che meglio di ogni altra cosa sanno fare, da sempre: lavorare! Ho accolto con favore il voto positivo del Governo, ora vedremo se il Governo manterrà l'impegno assunto! Io vigilerò con attenzione: sabato scorso, in piazza a Pisa, mi ero presa un impegno con gli ambulanti, portare il loro grido di dolore in Aula a Roma. E' quello che ho fatto: l'istanza è stata portata ed accolta! Ma finché anche l'ultimo di loro non avrà riaperto, non mollerò!" - chiude la Legnaioli
A.C. 2447/A
Ordine del giorno
La Camera,
esaminato il disegno di legge recante “Conversione in legge del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19"
premesso che:
il decreto-legge all’esame è diretto a tipizzare in un atto di rango primario, le misure potenzialmente applicabili su tutto il territorio nazionale o su parte di esso, per contenere e contrastare i rischi sanitari conseguenti, per periodi di tempo predeterminati;
con l'adozione del D.L. n. 6 del 23 febbraio 2020, - convertito dalla legge n. 13/2020 -, di cui il provvedimento in esame dispone all’articolo 5 l'abrogazione sono state individuate alcune misure di contrasto e di emergenza epidemiologica, da adottare con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, consentendo, in alcuni casi, alle autorità competenti l'adozione di ulteriori misure di contenimento e gestione dell'emergenza, anche diverse da quelle previste dal decreto-legge medesimo. Sono quindi intervenuti una serie di D.P.C.M. nonché di ordinanze e decreti ministeriali, che di volta in volta hanno aggravato e diversamente modulato le misure applicabili in ragione dell'evolversi della situazione epidemiologica. Il decreto-legge disciplina anche le misure urgenti che possono essere adottate dalle regioni in relazione a specifiche situazioni;
con il D.P.C.M. 11 marzo 2020 «Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6», recante Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale, allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus è stata adottata, sull’intero territorio nazionale, la sospensione di tutte le attività commerciali salvo quelle espressamente previste;
l’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del Coronavirus sta avendo ripercussioni in un vasto numero di ambiti e sono tante le categorie che in questo momento sono chiuse e in attesa di riaprire; tra le varie attività “bloccate” si annoverano anche quelle del commercio ambulante;
nella mattinata di sabato 9 maggio 2020 numerosi cittadini appartenenti anche al settore del commercio ambulante hanno manifestato in piazza a Pisa per chiedere di poter tornare a lavorare, potendo loro garantire già da subito il rispetto delle principali disposizioni in ordine alla distanza fisica piuttosto che l'igiene degli avventori;
a Napoli invece erano circa 200 i venditori ambulanti dei mercati che hanno manifestato, esponendo simbolicamente una bara come segnale di grande sofferenza dell’intera categoria, per chiedere la riapertura dei mercati
(https://www.ansa.it/sito/photogallery/primopiano/2020/05/08/il-commercio-ambulante-e-morto-a-napoli-sfila-la-bara_ce33f9ab-d5aa-418f-8789-8e759cccb85e.html);
impegna il Governo
a valutare l’opportunità di consentire ai venditori ambulanti di tornare da subito ad esercitare la loro attività, garantendo comunque la sicurezza sanitaria tanto degli operatori commerciali quanto dei clienti attraverso il distanziamento sociale e le misure di protezione individuale già adottate a livello nazionale.
Donatella Legnaioli