La capacità e lo spessore delle persone che hanno responsabilità, amministrativa, istituzionale, politica o anche manageriale, non la si vede quando le cose vanno bene, ma si misura nei momenti di difficoltà.

Ciò che contraddistingue colui o coloro che hanno questo spessore, da coloro i quali continuano imperterriti nel loro modo di fare vuoto, è assumersi le responsabilità ed essere propositivi, con proposte che sanno guardare alla realtà effettuale, come diceva Gramsci.

È la considerazione che emerge leggendo la proposta dell’Assessore al Bilancio del Comune di San Giuliano Terme. Carlo Guelfi.

Egli si tira fuori dal coro delle richieste e delle lamentele senza ne capo ne coda.

Certo chi lo nega oggi che, dopo 50 giorni di chiusure, ci sia bisogno di aiuti concreti a tutte le categorie, partendo dai più indifesi.

Certo chi ha evaso le tasse, chi ha potuto accumulare soldi a scapito degli altri ha meno bisogno, e su questo necessiterebbe di un controllo maggiore, ma questo è n altro discorso che faremo.

Tornando alla proposta dell’assessore Guelfi, egli dice: noi avevamo predisposto un bilancio prima della pandemia, che prevedeva interventi in tutti i settori, come il sostegno al sociale in favore degli ultimi, ulteriori agevolazioni per le imprese economiche del territorio, reinternalizzazione di alcune funzioni per avere ulteriori risparmi, sostegno e riqualificazione della società in hause.

Insomma una proposta che, tenendo di conto delle entrate e delle uscite, permetteva al Comune di poter assolvere a quel ruolo amministrativo e sociale che faceva parte del programma di legislatura.

Poi è intervenuta la pandemia con le conseguenze tragiche per la perdita di vite umane, ed una forte crisi economica e sociale, facendo saltare tutti i parametri sui quali si era impostato il bilancio di previsione. L’assessore, dopo un primo momento di attenzione e forte preoccupazione per capire quello che stava avvenendo, ha rifatto i conti su cosa significhi questa nuova situazione.

Partendo dal fatto che non potranno esserci più le entrate previste.

Ma se diminuiscono le entrate non diminuiscono le spese, tra costi fissi e sociali rimangono inalterate, anzi qualcuna aumenta.

L’assessore ha stimato in circa due milioni in meno di entrate.

Ed ecco la proposta economica e politica che egli avanza, nella lettera inviata al presidente dell’ANCI (associazione nazionale comuni italiani) perché se ne faccia carico verso il governo.

Date al Comune i mancati introiti, in questo caso i due milioni mancanti per la crisi, e, a differenza della confindustria e altre associazioni, non li chiede a fondo perduto, ma a debito pagandolo in un periodo medio lungo, un pò come avvenne qualche anno fa quando cambiò la contabilità delle pubbliche amministrazioni.

Se vengono concessi da subito questi soldi, il Comune non ha bisogno di rivedere il suo bilancio ed è in grado di mantenere gli impegni assunti nei confronti dei cittadini e della comunità.

Cioè significa mantenere inalterati i servizi sociali e favorire le realtà economiche del territorio.

Ma soprattutto far sentire le istituzioni vicine ai cittadini in questo momento difficile.

Ecco perché questa, oltre che economica è soprattutto una proposta politica di chi sa cosa significhi assumersi le responsabilità, ed in momenti come questi, ci vogliono proposte concrete e fattibili senza illudere nessuno.

Una proposta, questa, che dovrebbe essere assunta dall’insieme degli enti locali.

Se questa proposta fosse assunta dall’insieme dei Comuni, unitamente al fatto di rilanciare la collaborazione tra enti sui servizi essenziali, anche in momenti come questi si potrebbe sostenere, rilanciare e tenere coesa e unita la comunità a partire dal lungomonte pisano e trasformare le difficoltà in opportunità per un nuovo e più avanzato modo di governare.

Ecco perché dovrebbe essere compito di tutti, e non solo dell’assessore, sostenere la proposta che egli ha avanzato, intanto per sostenere una maggiore attenzione del governo verso gli enti locali con atti concreti, e poi per tornare a fare politica nel senso più alto del termine con l’obbiettivo di far acquisire ulteriore fiducia dei cittadini verso chi li amministra, altrimenti il rischio è di essere prigionieri di chiacchere a vuoto per garantire solo in pò di visibilità e qualche voto.

Franco Marchetti

Ex Vice Sindaco San Giuliano Terme