Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Secondo una leggenda, nell’antica Grecia durante un consiglio degli dei sul Monte Olimpo, si decise che il cisto era ideale per guarire le ferite dei guerrieri in battaglia. Ma la completa disapprovazione delle dee che ritenevano fosse ideale per le cure estetiche, portò ad essere attribuito al cisto sia proprietà curative che cosmetiche. In passato il cisto fu confuso con l’edera dall’ esperto Plinio il vecchio, che prese un abbaglio incredibile. Molto probabilmente confuse i nomi presenti nei testi greci, visto che il cisto (kisthos) e l’edera (kissos) avevano nomi greci molto simili. Un errore grossolano che molti esperti tra cui il medico Pietro Mattioli, vissuto attorno al 1500, ritengono abbastanza curioso, senza però discuterne il valore in campo medico di Plinio il vecchio.
Curioso è anche il nome che i botanici danno a due delle varietà di cisto che popolano le nostre zone: il cisto maschio e il cisto femmina.
Maschio è il rosa della nostra marina (cistus incanus) e femmina quello bianco della nostra pineta/bosco (cistus salvifolius).
Ma chi sarà quello che ha detto: tre, numero perfetto?
Un politico senz’altro perché il terzo fa pendere la bilancia a suo favore!
Gli amanti - come canta il grande Zero "il triangolo no", tanto per rimanere nella numerazione- e la vita intera scelgono il DUE, come gli arti, i ventricoli del cuore, i lobi del cervello, gli occhi!