Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
FINALMENTE DOMENICA!
Qui si parla un po’ della app "Immuni". Scaricarla o non scaricarla? Questo è il problema. Comunque il mio amico Massimo, che è saggio e previdente, l’ha scaricata. Qui ci si diverte anche un po’ con Face App. Senza problemi. Buona estate!
Innanzitutto chiedo scusa se parlo un po’ di me e di una cazzata che ho fatto. Mentre si discute della app “Immuni”, da un paio di settimane scaricabile e operativa in tutta Italia per avere un tracciamento elettronico dei contagi da Coronavirus.
“La potete scaricare con sicurezza, serenità e tranquillità, perché tutela la privacy, ha una disciplina molto rigorosa, non invade gli spazi privati”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte.
Salvini è di tutt’altro avviso: “Io non scarico assolutamente nulla, manca garanzia totale su privacy”.
Segue Meloni: “Sconcertante schedare gli italiani”. Sandra e Raimondo del varietà italiano, che fu una ricchezza del nostro passato televisivo.
A parte il fatto che sembra che la app "Immuni" non giri tanto bene su alcuni tipi di smartphone e ci siano problemi di misurazione delle distanze causate dal bluetooth, non nascondo altre mie perplessità. In una situazione in cui, per esempio ne abbiamo sentite di tutti i colori sulle mascherine e abbiamo dovuto aspettare un bel po’ per averle, si riuscirà a gestire milioni o miliardi di dati sensibili in pochi secondi? Come gestire le false informazioni generate da una tecnologia che non è stata sviluppata per risolvere problemi legati al contenimento di pandemie? Se "Immuni" invia un alert scattano subito le due settimane di quarantena sulla base di un bip generato in automatico da un algoritmo, e quando sarà possibile fare un tampone?
E poi si tratta pur sempre di una app inventata da una società che conta tra gli azionisti tre figli di Berlusconi, il fondo Nuo Capital, che investe in Italia con capitali cinesi, il Centro Medico Sant’Agostino di Milano, un finanziere e altri. “Il salotto buono”, titola Il Sole 24 Ore. Se lo dice il giornale di Confindustria!
Ma veniamo alla cazzata. Mentre mi facevo tutte queste seghe mentali, ho ceduto e ho scaricato non "Immuni" ma Face App. Appena scaricata, l'app chiede l'autorizzazione di accedere alle foto conservate sullo smartphone, in modo da poterle modificare con i filtri. Ho così mandato a quel paese i miei dati sensibili. Con grande piacere di Yaroslav Goncharov, che l’ha fondata e messa in commercio nel 2017, sede in Russia a San Pietroburgo, ma chi ne detiene la proprietà risponde alle leggi della California. E con mio personale senso di colpa, che non sono iscritto né a Facebook, né a Instagram, non sono su Twitter e non so bene cosa sia Tic Toc, il social network cinese che punta su filmati molto brevi e affascina i minorenni.
Face App è un’applicazione che utilizza un algoritmo per cambiare automaticamente e molto realisticamente le fotografie dei volti di persone. Dopo il filtro “invecchiamento” del 2019, la nuova funzione del 2020 permette il cambio di genere istantaneo senza la seccatura di dover prendere l’aereo, volare a Casablanca e rimanere in ospedale una decina di giorni per cicatrizzare se l’intervento è andato bene. E in questi giorni ha riscosso un grande successo sui social. Alla tentazione non hanno resistito anche alcuni politici, mentre ad altri personaggi pubblici hanno provveduto gli utenti. Il boom di utilizzi tuttavia fa tornare di stretta attualità il problema della privacy e in particolare quello della raccolta, della conservazione e dell’impiego dei dati sensibili.
Così mia figlia mi ha fatto una foto e mi ha preso un viso sorridente, l’ha salvata, ha scelto l’opzione sesso femminile e, al posto del parrucchino grigio e striminzito stile Geppetto che mi ritrovo, mi sono caduti sulle spalle dei bei capelli lisci biondi che incorniciavano il viso di una ragazza più giovane di me. Io l’ho guardata e mi sono messo a ridere. Mi sono così divertito che ho condiviso la foto sulle chat. Il problema era la firma. Mi fossi chiamato Marcello sarebbe stato facile cambiare in Marcella. Ma Ovidia torna male. Allora mi sono affidato alla letteratura, mi è subito venuto in mente un magnifico racconto di Tabucchi, Lettera da Casablanca, che vi consiglio di leggere, e ho firmato la foto “la tua Giosefine” (chiedo scusa all’autore).
Nell’immagine, fissa e muta, ero irriconoscibile, tranne gli occhi e la maglietta ero proprio un’altra persona, non si vedevano le movenze maschili e non si sentiva il timbro basso della voce. Non tutti mi hanno riconosciuto al primo colpo. Ecco i commenti che mi sono arrivati.
Che bionda! Hai un futuro a Migliarino. Vai alla Costanza? Che gnocca! E però… sei una bella ragazza!!! Incontreresti sicuramente. Ti presto la borsetta? Sei uguale a Sarah Jessica Parker! Quella di Sex and the City.
Addirittura una mia cara amica mi ha raccontato una storia buffa. Si è divertita come una matta con le sue cugine quando una cugina ha postato una foto di un uomo sul gruppo Wathsapp di famiglia, di sole donne, (tre cugine e cinque sorelle, compresa la mamma) con l’indicazione che forse era un parente di parte materna. Da lì in poi si è scatenato l'inferno, con le peggiori ipotesi di parenti sparsi in tutto il mondo e di figli illegittimi di cui “Sai, non ci sarebbe da sorprendersi con i tempi che corrono”. Solo dopo qualche giorno è stato svelato che era semplicemente una cugina, trasformata in maschio.
Insomma Face App spopola, buffissimi i commenti che si possono leggere in rete sui volti della politica con genere cambiato e sui vip, soprattutto quelli molto preoccupati della privacy.
Massimo Gramellini, all’ultima puntata prima della pausa estiva della sua trasmissione, Le parole della settimana, ha giocato con Face App con le foto di Conte e Salvini. In studio c’era Giorgia Meloni che, di fronte alla sua trasformazione e alla domanda di Massimo Gramellini Si piace? ha risposto: Non sto male, eh! Insomma le dirò, quasi quasi sto meglio. Sono seguiti decine di commenti dalla serie: Tu quoque Gramellini. Inguardabile. Caduta di stile. Cambiato canale.Il varietà continua, ma non è più quello di un tempo.
Concludo da dove ero partito, “Immuni” comporta problemi di privacy e può avere conseguenze sulla nostra libertà di movimento. È facoltativa, ma per incentivare gli italiani a scaricarla suggerirei di tralasciare il solito refrain a reti unificate, tipo: Installate l’app! App… però, basterebbe un filtro simile a quello di Face App: una tua foto di come sei ora, opzione intubato e ventilato, un clic e… In questo caso le perplessità sulla privacy e sulla nostra libertà si farebbero meno intense, penso, anzi le mie sparirebbero.
Post scriptum
Nella galleria di foto: Ovidio in versione Giosefine; attori e attrici: quel gran figo di Brad Pitt, Scarlett Johansson; Catherine, duchessa di Cambridge, nota come Kate d’Inghilterra; politici: Giuseppe Conte in versione Beppina, Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Luigi Di Maio diventato Luigina, Nicola Zingaretti; amici: Alessandra in versione Giovanni, Riccardo trasformato in Anna dai capelli rossi, Cristina in versione Lenny Kravitz, pallido e smunto, ma non fidatevi delle apparenze: è lei l’artefice di questo divertimento.