Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Governo fa sciacallaggio nel rifiutare la sospensione dei tributi!
Non accettiamo lezioni dalla Viceministra Castelli
Pisa, 20 Luglio - “Lascia senza parole l’atteggiamento del Governo, che si rifiuta di ascoltare la richiesta legittima e ben motivata che si sta levando dall’intero sistema economico. Le imprese al collasso stanno chiedendo non un annullamento, ma un posticipo delle scadenze fiscali, in un anno che sarà ricordato a lungo come uno dei più terribili per l’economia mondiale”. E' Federico Pieragnoli, direttore di Confcommercio Provincia di Pisa lanciare il j'accuse all'esecutivo: “Dopo quasi tre mesi di chiusura senza fatturare un euro, una ripartenza ancora più drammatica con più spese che guadagni, i consumi in calo e ipoteche pesanti sul futuro, la maggior parte delle aziende non ha soldi neppure per pagare l’affitto, i fornitori, i dipendenti (che, almeno per ora, hanno la cassa integrazione), né per stare in piedi. Più volte abbiamo reclamato la necessità di liquidità a fondo perduto, e non di ulteriore indebitamento, per far fronte alla situazione di emergenza. E ora si pretende l’impossibile. Rifiutare la sospensione dei tributi è un atto di miopia politica con cui la nostra classe dirigente dimostra ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, la sua assoluta inadeguatezza. Di più: è un atto di sciacallaggio di cui dovrà rispondere ai lavoratori e a tutte le famiglie italiane”.
“Come se non bastasse” – aggiunge il direttore di Confcommercio - “ci troviamo ad ascoltare le prediche di una Viceministra che invita gli operatori di un intero comparto, quello della ristorazione, ad evolversi ed innovare, se non addirittura a cambiare mestiere. Gli imprenditori non accettano lezioni da chi non ha titoli per darne, né accettano che qualcuno li dia per morti. Sono consapevoli del proprio valore, chiedono solo di essere aiutati a superare questo drammatico momento. Poi continueranno a rimboccarsi le maniche come stanno già facendo, sopportando ogni sacrificio per tornare a livelli di eccellenza. Perché per loro le imprese sono prima di tutto un progetto di vita e un atto d’amore per il territorio”.
“Se l’Italia perde queste imprese, perde se stessa” - la conclusione: “E se chi ci governa non lo ha ancora capito, vuole dire che ci attende una crisi sociale ben più grave di quanto potessimo immaginare”.