Dice che oggi dovrà trovare le parole per spiegare ai propri figli che il loro papà non è un delinquente. E non sa come fare.

Se mi è consentito azzardo un consiglio.

Potresti chiedere, Matteo, come hanno fatto quei papà che tu hai tenuto rinchiusi come cani in una nave per 19 giorni nel caldo torrido d’agosto, in mezzo al mare, come hanno fatto a spiegare ai loro figli che non sono delinquenti. Potresti chiedere loro come hanno fatto a rispondere ai propri figli che domandavano cosa avesser fatto di male per essere segregati, costretti a urinare e ca***e in 150 nello stesso unico bagno.

Cosa avessero fatto di male per essere tenuti lì in balia delle onde, a soffrire il mal di mare senza speranza di poter stare meglio. A poche miglia dalla terra ferma, dalla sicurezza, dalla salvezza.

Potresti chiedere a loro come hanno fatto a spiegare ai propri figli perché milioni di italiani aizzati da te vomitassero addosso a loro odio, veleno, insulti, auguri di morte, senza che sapessero nulla di loro, le vite, i nomi, i volti, nulla.

Non avevano rubato nulla, non avevano fatto del male a nessuno. Eppure li tenevi lì, circondato dai tuoi cani rabbiosi, come fossero le peggiori canaglie di questo mondo. Ecco, potresti chiedere a loro come abbiano raccontato ai propri figli che no, non erano delinquenti. E che prima di essere cacciati, odiati, condannati, avevano diritto a essere almeno ascoltati. Come la nostra Costituzione ordina.

Prova così Matteo.

Magari qualche buon consiglio, loro, riusciranno a dartelo.Oppure potresti smetterla di tirare in ballo i tuoi figli per fare pena ai tuoi elettori. Che anche questa cosa, come il mal di mare, fa parecchio vomitare.