Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
-Un Paese con 2.500 mld di debiti, che paga 80 mld di interessi l'anno sul debito, che spende 170 mld di pensioni all'anno, 120 mld per la sanità, da un colpo mortale alla rappresentatività parlamentare e alla democrazia
SOLO PER RISPARMIARE 50 mln?
IL TAGLIO DEI PARLAMENTARI FINE A SE STESSO E' UNA ASSURDITA'.
Sarebbe stata meglio una camera con 600 parlamentari, avrebbe assicurato la rappresentatività, avrebbe consentito quel piccolo risparmio, e ci avrebbe guadagnato in efficienza e velocità decisionale. Questo non solo è populismo, ma è un populismo stupido.
-Per risparmiare 50 mln, alcune piccole regioni potrebbero non avere rappresentanti in parlamento; non solo, ma i collegi dovrebbero essere più grandi, per cui si determinerebbe una scarsa conoscenza del candidato, di conseguenza conterebbe di più il simbolo di partito che il candidato.Il passo successivo per uccidere la democrazia sarebbe togliere al parlamentare la libertà di voto, abrogando l'art. 67 della costituzione, ed introducendo il vincolo di mandato asservendo, i parlamentari, totalmente ai partiti.
Così, il potere passa dal parlamento ai segretari di partito. Poche persone avrebbero in mano il potere legislativo ed esecutivo.
-Ai ciucci, non sembrerà vero mandare a casa, in qualsiasi modo e senza tener conto delle conseguenze, 345 parlamentari.
Probabilmente ci riusciranno.
In realtà stanno tagliando i loro rappresentanti.
Ci saranno collegi così grandi, che si troveranno a votare candidati sconosciuti. Per forza di cose faranno solo una scelta di simbolo di partito.
Così i ciucci, in nome di una rivalsa sulla politica, saranno felici di tagliare il ramo della democrazia su cui, ancora oggi, sono seduti.