Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
SALTO DI OTTAVA
Uno schiaffo all’assistenzialismo consociativo ed un discorso praticamente da Premier.
Mario Draghi al Meeting di Rimini (che apre non casualmente) traccia la mappa delle priorità prossime al Covid.
Pronto a riprendere per nascondere i vuoti di Conte e della paralisi giallorossa a sintesi dell’Italia più ridicola e decadente.L’intervento dell’ex Governatore BCE mostra la prospettiva migliore del Paese.
Nulla a che vedere con l’avanspettacolo delle Azzolina e degli Speranza per citarne due e ben oltre l’impasse di “zeri” come Zingaretti e Di Maio.
Dunque un asse ideale con la nazione che dovrà essere, in una ripresa che guardi all’Europa ed ai giovani a cui riconsegnare futuro, formazione ed emozione. Oltre il rischio di una società di numeri in mano a pochi, che trova forza nell’appiattimento culturale tipico del grillismo fasciocompagno a cui indurre le nuove generazioni.Un discorso di apertura e cambiamento dunque, che vuole investire in intelligenza, in versatilità e che segnala l’esigenza di un nuovo statismo.
Proseguendo lo slancio dei “mille giorni” quale riferimento per gli anni che verranno da fondare sull’istruzione e sui profili più alti, senza altri mistificatori delle pubbliche utilità come da retrobottega di certi partiti. Per infilarsi in una dinamica più necessaria e capace di selezionare la migliore classe dirigente.
Uno di Rignano è da un po’ che lo dice. E Draghi, per fortuna, sa e ascolta ...