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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
Incontrati per caso...
Di Valdo Mori
ROSSELLA COMO

21/8/2020 - 19:13

ROSSELLA COMO di Valdo Mori Erano i primi anni '80 e al bar dell'Hotel President di Palermo incontrai le sorelle Como. Anna la pittrice aveva in corso nella città una mostra di quadri e Rossella era venuta ad accompagnarla. Avvicinandomi mi presentai a Rossella, dicendo che ero un suo ammiratore e che mi piaceva molto il suo nome tanto da averlo dato anche a mia figlia. Le ricordai che l'avevo vista nel 1965 al Teatro Verdi di Pisa nella commedia di Dino Verde Hanno rapito il Presidente, con Amedeo Nazzari nella parte di Aldo Moro (perfetto il suo ciuffo bianco di capelli). Erano nel cast i rapitori interpretati dai fratelli Giuffrè e Rossella Como stessa, che interpretava la sorella che doveva trattenere il rapito in una baracca alla periferia di Roma mentre tutti lo cercavano altrove, estero compreso. Ricordo, particolare spinto per l'epoca, quando una annunciatrice TV andava in onda con il corpetto aperto, sollevando un brusio di sorpresa fra gli spettatori (soprattutto maschili!). Non pensavamo certo, allora, che dopo soli tredici anni il rapimento sarebbe avvenuto davvero e che avrebbe scritto la pagina più buia della storia della nostra Repubblica. Chiesi a Rossella anche notizie e curiosità di quando presentò a Milano il primo concerto italiano dei Beatles insieme a Lucio Flauto e Peppino di Capri. Mi disse che fu un’esperienza unica, ma della quale non si capì subito la portanza storica essendo stato l'avvenimento sottovalutato dal pubblico italiano. Questo contrariò l'organizzatore Leo Wachter che invece aveva intuito l'enorme potenzialità musicale dei Fab Four. Dopo visitai la mostra di Anna in una galleria centrale e acquistai un acquarello, "Campo dei Fiori", che fa ancora bella mostra nel mio soggiorno. Purtroppo, la vita fu crudele con Rossella e pochi anni dopo, nel 1986, alla sola età di 47 anni ci lasciò. P.S. – Una visita ai luoghi del rapimento Moro Il ricordo di Aldo Moro mi riporta a quando, rientrando in ufficio a Roma in via del Forte Trionfale, notai una camionetta con due carabinieri a bordo di fronte ad una palazzina. «È la casa di Moro, ancora sotto scorta», mi disse il mio collaboratore S.M. mentre parcheggiavamo nel suo vicino garage. Rimasi stupito e incuriosito e il giorno dopo chiesi di poter rifare la strada che lo Statista percorreva tutte le mattine prima di recarsi al Parlamento. Svoltammo a sinistra dietro l'entrata del Policlinico Gemelli e arrivammo alla Chiesa di Santa Chiara. Salii alcuni gradini ed entrai nella piccola Chiesa; emozionato, mi avvicinai alle ultime panche e mi sforzavo di vederci ancora Moro che pregava mentre le sue guardie del corpo aspettavano fuori. Ripartimmo e dopo svoltammo ancora a sinistra in via Fani. Sì, proprio la via dell'attentato, dove all'incrocio con via Stresa c'è la lapide che ricorda l'eccidio del 13 Marzo 1978. Sulla sinistra, la siepe del bar dalla quale i brigatisti fecero irruzione. Emozione sì, ma anche tanta tristezza e senso di impotenza che a distanza di oltre 40 anni è ancora vivo in me.
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