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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Unioni comunali PD San Giuliano Terme e Vecchiano
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di Mario Lavia-per Il Riformista
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Di Andrea Paganelli
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di Paolo Pombeni
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Giovanni Russo per: Unione Comunale PD Cascina
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
Il numero dei Parlamentari non è il vero problema"
Referendum, Prodi: "Ecco perché voto no.

28/8/2020 - 13:41

Referendum, Prodi: "Ecco perché voto no. Il numero dei Parlamentari non è il vero problema"

L'ex premier sul Messaggero: "Più utile un voto negativo per evitare che si pensi che la diminuzione del numero dei parlamentari costituisca una riforma così importante per cui non ne debbano seguire le altre"

Romano Prodi con un editoriale sul Messaggero si schiera per il 'No' al referendum sul taglio dei parlamentari.

"Sto in questi giorni cercando di capire - spiega Prodi - perché ogni persona con cui mi trovo a parlare mostra un crescente disorientamento nei confronti del referendum per il quale siamo chiamati a votare nel prossimo mese di settembre"

"La modesta diminuzione dei costi (0,007% della spesa pubblica italiana) come effetto del minore numero dei parlamentari - argomenta l'ex premier - non viene quasi più presa in considerazione: essa rimane sepolta tra le paurose cifre della finanziaria e la nuova dimensione degli interventi europei. Il centro dell'attenzione si sta progressivamente spostando nella più ragionevole direzione di quale sia la migliore organizzazione del Parlamento per garantire ad esso efficienza e rispetto della Costituzione".
"Elettore disorientato dalle raffinate motivazioni"
"Ed è proprio a questo punto che l'elettore si disorienta di fronte alle raffinate motivazioni dei politici o degli studiosi che sostengono le più svariate tesi. Si tratta di un disorientamento del tutto giustificato, perché il normale cittadino intuisce che il numero dei parlamentari non è il problema principale del crescente distacco fra il Paese e il Parlamento"."Il dimagrimento del Parlamento può essere solo la conclusione di un necessario processo di riesame del funzionamento delle nostre istituzioni".
"Il vero problema modo in cui parlamantari sono eletti"
"Il vero problema non sta infatti nel numero, ma nel modo in cui i parlamentari vengono eletti"."Anche senza elaborare profonde analisi teoriche, l'elettore si è reso progressivamente conto che deputati e senatori non sono stati eletti, ma sostanzialmente nominati dai partiti e, come tali, coerentemente si comportano. Non avendo alcun necessario rapporto col territorio, non hanno ormai (salvo pochissime eccezioni) alcun legame organico con gli elettori, non mettono più in atto i periodici incontri con le diverse categorie o i diversi quartieri e paesi degli elettori e non hanno nemmeno un ufficio locale".
"Il parlamentare non rappresenta il territorio"
"Solo una minima parte degli elettori conosce il nome del parlamentare che, almeno in teoria, rappresenta il suo territorio. Semplicemente perché non lo rappresenta. Per il cittadino normale diventa quindi del tutto indifferente se sia meglio avere un deputato ogni novantamila o ogni centoquarantamila abitanti, o se sia davvero un danno che una regione sia rappresentata da un numero di senatori molto ridotto".

"Insomma, più ci si avvicina al referendum più esso viene ritenuto un residuo di impegni presi in passato, di vecchi slogan e di campagne folcloristiche accompagnate da immagini di grandi forbici e di poltrone sfregiate dalle forbici medesime. Resta quindi difficile convincerci del fatto che la diminuzione del numero dei parlamentari sia il primo passo per portare i problemi del territorio al Parlamento e dal Parlamento al Governo".

"Dopo decenni di discussione andati a vuoto, nessuno più crede in una legge elettorale che si ponga questo obiettivo, anche perché il dibattito fra i partiti si orienta, quasi all'unanimità, verso l'adozione di un sistema proporzionale che mantenga sostanzialmente il diritto di nomina, mentre le dispute si concentrano sulla percentuale minima che un partito deve raggiungere per essere rappresentato in parlamento".
"Non è certo facile cambiare questa realtà"
"Non è certo facile cambiare questa realtà. Ciò non di meno, almeno fino a che l'Italia rimane una Repubblica parlamentare, la qualità e l'autorevolezza dei membri del Parlamento rappresentano il pilastro fondamentale per il buon funzionamento delle nostre istituzioni".

"A questo si dovrebbero ovviamente aggiungere le altre ben note riforme che ridefiniscano, ad esempio, le funzioni delle due Camere, i lavori delle commissioni, i rapporti con le Regioni e il modo di operare delle commissioni e i rapporti fra Parlamento e Governo"."Se vogliamo raggiungere l'obiettivo di rendere il Parlamento autorevole e responsabile verso i cittadini, occorre quindi fare ogni sforzo per orientarsi verso un sistema elettorale in cui i partiti, sui quali grava la responsabilità di indicare i candidati alle elezioni, siano spinti a scegliere persone che, per la loro autorevolezza e per la stima di cui godono, abbiano maggiore probabilità di essere votate dagli elettori del collegio con il quale dovranno mantenere rapporti continuativi per tutto il corso della legislatura".
"Ecco perché è più utile al Paese un voto negativo"
"Nel sistema elettorale in vigore dal 1994 i tre quarti dei parlamentari venivano eletti in questo modo, obbligando i partiti a scegliere persone capaci, per le proprie caratteristiche personali, di attrarre la fiducia degli elettori: una fiducia che doveva essere rinnovata nel tempo con la fatica quotidiana e con i contatti personali che sono il pilastro della democrazia".

"Mi rendo conto di proporre cambiamenti che ben difficilmente potranno essere accettati e mi rendo altrettanto conto che i lettori, anche se la cosa è di scarsa importanza, hanno il diritto di chiedermi quale sarà il mio personale orientamento di voto nei confronti dell'imminente referendum".

"Riconfermando la non primaria attenzione che vi attribuisco e pur riconoscendo che, dal punto di vista funzionale, il numero dei parlamentari sia eccessivo, penso che sarebbe più utile al Paese un voto negativo, proprio per evitare che si pensi che la diminuzione del numero dei parlamentari costituisca una riforma così importante per cui non ne debbano seguire le altre, ben più decisive per il futuro del nostro Paese.

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29/8/2020 - 14:14

AUTORE:
Ultimo

.......... di uno slogan che non è mio ma che non dovrebbe essere uno slogan ma la normalità: Onestà, Onestà Onestà, Capacità, Capacità Capacità. ....... Senza questo cambia quello che vuoi ma restiamo nella cacca. ........... Ultimo

29/8/2020 - 8:03

AUTORE:
BdB

...non dare pieni poteri a Matteo Salvini al "povero" Matteo Renzi gli è capitato spesso in questo ultimo anno.
Si comincia con l'accordo di governo con una 5* ormai depotenziata che se quell'accordo la faceva Maurizio Martina segretario di un PD disastrato da una scissione 10 giorni prima delle elezioni politiche e quindi invece di nove ministri PD come ora, forse il partito del Grillo avrebbe concesso a Martina di fare il vice ministro all'agricoltura e Franceschini il maggior sponsor di quell'accordo di fare il ministro come lo è ora e basta.
Il bello è che ora tutti i cosiddetti "piddini" rivendicano questo governo scordandosi "o passato" di uno Zingaretti accordante con Matteo Salvini per nuove elezioni, così da far lui-Zingaretti le liste per far fuori tutti i renziani e lui-Zingaretti andare così finalmente in Parlamento a rappresentare la minoranza per 50 anni continuativi come al tempo del PCI ed invece gli tocca essere al governo (a Zingaretti) ed il maggior protagonista -Renzi stare di fuori dai ministeri e non essere capogruppo dei 50 rappresentanti del suo nuovo partito per puntiglio di Luigino Di Maio altrimenti non se ne faceva di niente.
Poi negli accordi capestro imposti per governare insieme fino al 2023, c'era anche il taglio (a bischero sciolto) dei parlamentari proposto da D'Alema e Grillo, senza una riforma della legge elettorale chiesta dall'inascoltato segretario protempore PD.
Poi volendo incastrare Renzi gli si chiede di essere esplicito nella dichiarazione di voto referendario e la sua risposta scontata è: ho già dato!...epperò il suo capogruppo Ettore Rosato fa intendere che questo referendum è solo uno spot grillino e non una riforma come lo era l'altra approvata dal Parlamento ma non dal popolo di quel tempo...dice che ci sono dei pentiti ....vederemo.

29/8/2020 - 4:31

AUTORE:
gio'

Sinceramente non so ancora come esprimermi NEL REFERENDUM, ed imputo questa incertezza al caos creato da tutti i partiti, senza eccezione, responsabili di questo vero e proprio casino!

Si può ragionare di tutto, e modificare la costituzione là dove consentito, ma cio' impone giustamente maggioranze qualificate, per condividere norme fondamentali con ampio consenso....

tuttavia una semplice riduzione dei parlamentari non si puo' definire una vera riforma, perché va creato un contesto compatibile, definire compiti, attribuzioni, ridisegnare le istituzioni, rinnovare la legge elettorale, ed una serie di incombenze gravose e impegnative, che configgono con le vere emergenze del paese....

L'economia, il covid 19, la riapertura delle scuole, le infrastrutture, il lavoro, la povertà, l'ambiente, la povertà, le migrazioni, la semplificazione della burocrazia, la dicotomia nord - sud, la giustizia, l'evasione fiscale, le tasse, l'innovazione, la ricerca, il clima, la ricostruzione delle zone calamitate e del paese intero,....

ma per far questo, occorrono serietà e competenze, duro lavoro sistematico e visione strategica, testa bassa e lavorare, non slogan o bandiere ideologiche, agitando vecchi tormentoni specchietti per le allodole, rischiando di partorire come gatte frettolose provvedimenti nati ciechi!

non crocifiggo nessuno, voglio solo dire che è ormai l'ora di togliere il ragno dal buco, e risparmiare con le parole il fiato....

28/8/2020 - 20:40

AUTORE:
Bruno della Baldinacca (alias Bruno Baglini)

La prima parte è immodificabile, la seconda parte si
.....................................Costituzione italiana
Principi fondamentali

Parte prima - Diritti e doveri dei cittadini

Titolo I - Rapporti civili
Titolo II - Rapporti etico-sociali
Titolo III - Rapporti economici
Titolo IV - Rapporti politici


Parte seconda - Ordinamento della Repubblica

Titolo I - Il Parlamento
Titolo II - Il Presidente della Repubblica
Titolo III - Il Governo
Titolo IV - La Magistratura
Titolo V - Le Regioni,le Province e i Comuni
Titolo VI - Garanzie costituzionali
Disposizioni transitorie e finali

nota: il titolo V fu cambiato da D'Alema per fare un favore alla Lega Nord considerata da Lui una costola della sinistra e...
...e fece un bel troiaio
(vedi la pandemia mondiale gestita in Italia da 20 governatori)
Lo stesso Landini che votò no alla cancellazione dell'art.V ora si dice favorevole.

28/8/2020 - 20:11

AUTORE:
Ultimo

.............. io direi molto più semplicemente che.
1 servono politici capaci e non improvvisati grillini.

2 che servono politici onesti e non truffaldini.

3 che la più bella del mondo è bene che resti la più bella del mondo.

4 che serve solo conservarla come l'hanno pensata i padri costituenti.

5 che tutto il resto è noia.
.............. Ultimo

28/8/2020 - 13:47

AUTORE:
Griso Cristoforetti

Il problema non è tagliare il nostro numero di rappresentanti in Parlamento.
Odio la retorica della casta e la mentalità dei forconi. Il problema è altro. Serve una riforma che abolisca il bicameralismo perfetto, magari assegnando diversi poteri alle camere e facendo diventare il Senato una camera che rappresenti i territori. Serve una modifica organica del Parlamento e dei suoi poteri, che lo renda più efficiente, senza ridurre le garanzie democratiche. E magari, come dice Prodi serve una legge elettorale che leghi i parlamentari al territorio, invece che essere nominati dai partiti. In questo modo renderebbero conto all'elettore invece che al capo partito che lo ha messo in lista.
Per questo #votono