Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Come da bollettino, dopo le 19 di ieri sera, “è arrivata la bufera, è arrivato il temporale, chi sta bene e chi sta male” come cantava Rascel settant’anni fa.
Prima al largo di Livorno, all’incirca 20 e 15 dietro grossi nuvoloni, si sono accesi i riflettori, poi seguiti da quelli verso Spezia fino alle 21 per spostarsi verso le Apuane e avvicinarsi a noi alle 21,45 causando un forte vento e uno scroscio d’acqua. Uno spettacolo atmosferico incredibile, un temporale che non potevo perdere sebbene con la rima ”male”!
Un lampo ogni secondo, a volte di più ma a volte tre o quattro insieme, dall’alto in basso o dal basso all’alto, da destra a sinistra e viceversa, più di cinquemila, clic clic e clic! ma…
Avevo usato il tele spinto per fare una foto alla luna, ma la luna la vedo tutte le sere, i lampi no, non potevo usare il mirino perché sudavo e si appannava tutto, rimaneva lo schermo ma se guardavo quello non guardavo il cielo, quindi spostavo la macchina verso l’alto calcolando l’inclinazione.
Ma o chiorba, il tele vede una piccolissima porzione di cielo, non tutto!
Me ne sono accorto tardi, ero incazzato nero come il temporale, ho messo il grandangolo, ho fatto le ultime a casaccio e sono rientrato maledicendo la mia sbadataggine. Volevo condividere con voi quelle luci, ma ero così teso che non ho neanche guardato il risultato.
Stamani sì e mi compiaccio con me!
Ecco il gran finale!