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Il mare
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Un'arte fatta di arrivi di partenze
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Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
CULTURA E SPETTACOLO
I Pistoiesi di ieri e di oggi in cammino verso l'ignoto: come è cambiata l'emigrazione?

31/8/2020 - 16:29

I Pistoiesi di ieri e di oggi in cammino verso l'ignoto: come è cambiata l'emigrazione?

di Giulia Baglini

 

Se ne parla grazie a un ciclo di iniziative nate intorno all'esposizione "Ciao Italia!", in corso a Monsummano Terme e a Pistoia

 
L’estate 2020 è ormai agli sgoccioli ed è stata vissuta tra precauzioni e voglia di tornare a socializzare. Nel calendario culturale pistoiese sono ancora in programma alcuni momenti di incontro per chi ama la storia locale, analizzata secondo le sue connessioni con gli altri paesi europei. Stiamo parlando dell’esposizione “Ciao Italia! Un secolo di immigrazione e di cultura italiana in Francia (1860-1960)”, allestita dallo scorso 4 luglio (e fino al 4 ottobre) presso il Museo della Città e del Territorio di Monsummano Terme e l’Archivio Roberto Marini ‘Oltre il Secolo Breve’ di Pistoia.

La mostra è organizzata insieme all’Assessorato alla Cultura del Comune di Monsummano Terme e in collaborazione con l’Institut français d'Italie e il Musée national de l'historie de l'immigration di Parigi.

 

Per settembre ed ottobre sono previste delle conferenze, sia a Pistoia che a Monsummano, nell’ottica di un progetto espositivo e narrativo che sia esso stesso “migrante” e che voglia rendere omaggio al percorso di vita e di lavoro degli uomini e delle donne che dalla provincia di Pistoia emigrarono in Francia. A organizzare la mostra e tutte le iniziative collaterali ci hanno pensato Marco Giori, direttore del Museo della Città e del territorio di Monsummano Terme e della Biblioteca Comunale Giuseppe Giusti (oggi riuniti e riconosciuti con l’acronimo Mu.bi.) e Roberto Niccolai, direttore dell’Archivio Roberto Marini ‘Oltre il Secolo Breve’ di Pistoia. Ed è proprio con quest’ultimo che abbiamo fatto il punto su "Ciao Italia!", ricordando i prossimi appuntamenti.

Niccolai, studioso di temi legati all’immigrazione e all’emigrazione fin dagli anni ’80, ha coordinato sportelli legali e corsi di lingua italiana per migranti, attività interculturali, strutture di accoglienza sia di primo livello che di secondo livello, queste ultime rivolte ai richiedenti asilo e note sotto il nome di Sprar.

Dal 2018 è direttore dell’Archivio Roberto Marini, nato per volontà di una sola persona e che da sola ha messo insieme e raccolto negli spazi della Galleria Nazionale, accanto a Menichini Musica, una imponente collezione di documenti storici di diversa natura: 10mila libri, 500 riviste, 8500 vinili, 3500 CD, 800 audiocassette, 4000 videocassette, 60 quintali di quotidiani.

Questi sono solo alcuni dei numeri che possono descrivere l’Archivio, nato sotto la buona stella dello storico e scrittore britannico Eric John Ernest Hobsbawm, a cui si deve la nascita dell’espressione “Il secolo breve”, per indicare il nostro intenso e travagliato Novecento.Per Hobsbawm la visione della storia deve essere "dal basso", deve partire da episodi minori legati alla vita delle persone: è la somma dei ricordi umani e della loro interazione a dare vita alla storia di un’epoca.

Questa affascinante concezione della storia la si ritrova anche nei documenti raccolti e negli argomenti scelti per le conferenze che corredano la mostra, composta da 16 pannelli: 5 allestiti nelle vetrine dell’Archivio in Galleria Nazionale e 11 negli spazi del Museo della Città e del Territorio. Vale la pena anche ricordare che la mostra pistoiese si basa sul materiale esposto nel 2017 al Musée national de l'historie de l'immigration di Parigi, importante realtà culturale con cui lo stesso Roberto Niccolai è in relazione e in contatto da molti anni.In particolare, a Monsummano sono esposti i documenti d’archivio relativi al periodo tra la seconda metà dell’800 e la prima metà del ‘900, quando molti monsummanesi emigrarono nel sud della Francia.

Tutte le conferenze, spiega Niccolai, guardano in doppia faccia al fenomeno delle migrazioni, parlando sia dell’emigrazione dalla provincia di Pistoia alla Francia nel secolo scorso, che dell’immigrazione in Italia da altre nazioni. E si è pensato anche agli italiani dei giorni nostri che decidono di lasciare il paese.

Per esempio c’è stato un focus sull’emigrazione dei carbonai dalla montagna pistoiese ed un approfondimento sulla Valdinievole, da cui partivano donne e minori. Le prime erano balie da latte, che avevano la possibilità di vivere a casa dei padroni, di imparare a leggere e a scrivere e di guadagnare di più rispetto ai mariti, in una vita sospesa tra sfruttamento ed emancipazione; i secondi erano garzoni figurinai, ossia ragazzi molto giovani affidati dalle famiglie ai venditori di statuine in una condizione di semi-schiavitù o ricercati per fornire mano d’opera alle vetrerie del Sud-Est della Francia.

Al prossimo incontro, che si svolgerà venerdì 4 settembre alle 21 all’Archivio Roberto Marini, si parlerà di uno dei veicoli principali dell’integrazione delle persone migranti nei paesi di accoglienza: la lingua. Niccolai la definisce “un ombrello aperto sopra a tutti gli altri argomenti e punti di vista dai quali possiamo affrontare il fenomeno delle migrazioni”.

La conferenza, denominata “Tra emigrazioni e immigrazioni: la lingua italiana come elemento di integrazione o esclusione”, vedrà due voci in campo: quella di Barbara Beneforti e quella di Leonardo Benozzi. Beneforti, dialettologa, per anni funzionaria presso la Provincia di Pistoia, dove si è occupata di promozione delle pari opportunità, immigrazione e contrasto alle discriminazioni, porrà l’attenzione su come il dialetto toscano, dotato di un registro linguistico più vicino di altri all’italiano, è stato d’aiuto per l’integrazione degli emigrati italiani in Francia. In particolare, il dialetto pistoiese presenta molte somiglianze con la lingua francese: si pensi al verbo “sortire” (in francese “sortir”) o al verbo “montare” (in francese “monter”). L’analisi verterà su come queste persone, emigrate prevalentemente dalle colline di Pistoia e quasi tutti semianalfabete, si avvicinarono alla lingua d'oltralpe.

Benozzi, docente di lingua italiana per richiedenti asilo e adulti migranti di ogni nazione e religione, spiegherà come dovrebbe funzionare l’insegnamento della lingua italiana agli stranieri e qual è la percezione che i migranti stessi hanno dell’importanza della conoscenza della lingua italiana nel loro processo di integrazione.Come sottolineato da Niccolai, in Italia esiste oggi la tendenza ad affidare questo compito a maestre in pensione o a volontari: in generale a personale non specializzato. L’intervento di Benozzi sarà quindi centrato su come dovrebbe essere percepita e messa in atto l’accoglienza e l’integrazione linguistica, ossia in maniera formale e in ossequio a un serio percorso di consapevolezza.

 

Problemi tecnico-oganizzativi  hanno temporaneamente annullato l'iniziativa sul monsummanese più celebre al mondo, Yves Montand, nato Ivo Livi ed emigrato a Marsiglia con i genitori: la sua storia sarà ripercorsa appena possibile con letture, musiche ed immagini. Le conferenze proseguiranno intanto sabato 12 settembre alle 16.00 nella Sala Walter Iozzelli del Museo della Città e del Territorio di Monsummano Terme, con gli interventi di Frédéric Spagnoli, origini trentine, docente di italianistica all'Università della Franche-Comté/Besancon e di Enrico Pugliese, docente emerito di Sociologia del Lavoro all'Università di Roma, per anni direttore dell'Istituto di ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali del Consiglio Nazionale delle Ricerche e studioso noto e stimato a livello internazionale. I due ricercatori si confronteranno sul tema “La migrazione degli italiani vista dalla Francia e dall’Italia”. La conferenza sarà riproposta la sera stessa, alle 21.00 presso l’Archivio Roberto Marini, negli spazi all’aperto della Galleria Nazionale.

L'evento conclusivo di "Ciao Italia!" si terrà sabato 3 ottobre alle ore 16.00, sempre a Monsummano Terme, con l'incontro sul tema “La migrazione degli italiani negli anni 2000”: sarà presentato il numero speciale che la rivista Il Mulino ha fatto uscire di recente sull'argomento e che è conservato anche nell’Archivio Roberto Marini.

L’incontro si svolgerà alla presenza di Bruno Simili, vice direttore de Il Mulino, e dello stesso Roberto Niccolai. Si parlerà dell’emigrazione degli italiani, di ogni età, verso tutti i paesi del mondo. Sarà effettuata una lettura di quanti cittadini monsummanesi sono iscritti all’AIRE, l'Anagrafe degli Italiani Residenti all'Estero, per capire quali sono le motivazioni che spingono queste persone a lasciare Monsummano e l’Italia. Nella pubblicazione della rivista bolognese sono inoltre contenute molte testimonianze dirette, che Simili porterà alla conoscenza di tutti. L’11 e il 18 di settembre, infine, le due conferenze conclusive del ciclo pistoiese, che Niccolai definisce “uno specchio al contrario” e che punteranno i riflettori su coloro che arrivano in Italia. Riunite nel titolo “Italia, eccoci! - Cinquantatré anni di immigrazione verso l’Italia e Pistoia (1967-2020)”, vedranno la presentazione di due iniziative.
La prima: venerdì 11 settembre alle 21.30 l’Archivio Roberto Marini accoglierà Rigas Raftopoulos, docente e studioso della diaspora ellenica, per la presentazione di un libro sui cittadini greci che fuggirono in Italia a partire dal 1967, in contemporanea con la dittatura dei colonnelli. Lo affiancherà Vassili Marabos, esule ed attivista greco per i diritti sociali che tutt'ora risiede a Pistoia e che ha vissuto molti anni anche a Pisa. L’incontro sarà preceduto da un apericena greco presso la Caffetteria Marini (come si vede dalla locandina in calce al nostro articolo) e sarà un modo per ricordare una vicenda storica dolorosa ma poco conosciuta, almeno non quanto episodi simili, come l’esilio dei cileni e degli argentini in Italia negli anni ’70.

La seconda iniziativa vedrà nuovamente protagonista Barbara Beneforti, che venerdì 18 settembre alle 21.30 presenterà il libro “La strana storia della murata di via degli Armeni”, sulla sua esperienza di lavoratrice e di essere umano a contatto con gli utenti del Centro Stranieri e di operatrice del Centro Anti Discriminazioni. 

Ha potuto capire e interpretare negli anni il vissuto dei migranti, da coloro che emigrarono per primi a Pistoia, come i cittadini marocchini ed eritrei, fino all’arrivo, in tempi più recenti, di cittadini provenienti dall’Africa Subsahariana e da paesi asiatici come Pakistan e Afghanistan.

 

La mostra è visitabile, ad ingresso gratuito e su prenotazione, dopo le conferenze  o con i seguenti orari e modalità:- Museo della Città e del Territorio – Piazza F. Martini – Monsummano Terme dal lunedì al venerdì 9 - 13, martedì e giovedì 16 – 19, chiuso sabato e festivi ad eccezione delle aperture straordinarie mensili in occasione di eventi (preferibile la prenotazione).

Per il calendario aggiornato si può consultare la pagina News e Eventi del sito www.museoterritorio.it

- Archivio Roberto Marini “Oltre il Secolo Breve” - Galleria Nazionale n. 9 – Pistoia martedì, mercoledì e giovedì 15.30 – 19, mercoledì e venerdì 9.30 – 13

Per informazioni e prenotazioni:Museo della Città e del Territorio - Tel. 0572 954463 – 0572 959 500 - biblioteca@comune.monsummano-terme.pt.itArchivio Roberto Marini ‘Oltre il Secolo Breve di Pistoia - Tel. 0573 766349 - info@archiviomarinioltreilsecolobreve.org


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