Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Non è facile descrivere un'esperienza come quella di ieri sera alla Corte Byron del Bagni di Pisa a San Giuliano.
Si rischia di usare aggettivi purtroppo abusati per eventi che non li meritano.
Forse l'immagine di due turisti inglesi rimasti a bocca aperta nel momento in cui a Claude Hauri si è aggiunta la musica del figlio Milo, che suonava all'interno senza essere visibile, potrebbe esprimere meglio le sensazioni. Ma quella foto non era possibile farla.
Emozioni, suggestioni e commozione, questo c'era nello splendido giardino al secondo piano, appoggiato alla collina che sovrasta l'hotel.
Una organizzazione perfetta, in grado di controllare una logistica non facile, una platea che, mantenendo tutte le distanze secondo le norme, è riuscita a ospitare più di 70 persone, attente e coinvolte, e purtroppo con altre 60 che hanno potuto partecipare.
A fare gli onori di casa la vicesindaca di San Giuliano, Lucia Scatena, a maggior ragione considerando che questo evento eccezionale della manifestazione "Muse Contemporanee" fa parte del cartellone del Settembre Sangiulianese, una rassegna che ha saputo mobilitare tutte le energie del territorio, dimostrando quanto sia importante il connubio cultura e turismo per una crescita importante e sostenibile.
Presente anche Paolo Pesciatini, assessore al turismo e commercio del Comune di Pisa.
Gli organizzatori, Sandra Landini della Fanny Mendelssohn e Sandro Petri della Voce del Serchio, non hanno nascosto la soddisfazione, pari all'enorme fatica fatta:
" Una esperienza complicata in un periodo difficile che ci ha fatto ancora di più capire la necessità di portare avanti i progetti culturali, per i quali c'è grande richiesta, a dimostrazione che non è predominante quell'orgoglio dell'ignoranza che spesso sembra pervadere la società italiana.
Un programma musicale certamente difficile, ma che ha saputo affascinare, fino alla sorpresa finale nel bis, dove al violoncello straordinario di Hauri sì è sommato, dall'ombra dell'interno, il suono del violoncello del figlio Milo.
Una sorpresa che ha ancora di più impreziosito una esibizione di altissimo livello.
Queste sono le cartoline che dovremmo mandare al mondo quando si parla delle capitali della cultura, immagini in cui si combinano le qualità artistiche con le eccellenze dei luoghi, della storia, dei monumenti. E lasciamo stare l'enogastronomia perché tanto non ci può essere confronto.
Un patrimonio unico al mondo che non viene utilizzato e valorizzato come merita."
Questa sera Claude e Milo Hauri replicano alla Villa Medicea di Coltano. Tutto esaurito, naturalmente.
Foto di Alessio Alessi