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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Incontrati per caso...
di Valdo Mori
12 Settembre - PIETRO MENNEA DAY
In ricordo del record del mondo sui 200 metri

12/9/2020 - 10:13


12 Settembre - PIETRO MENNEA DAY 
In ricordo del record del mondo sui 200 metri realizzato a Città del Messico il 12-9-1979
 
La sala per l’imbarco del volo Alitalia Roma-Pisa-Verona all’aereoporto di Fiumicino come al solito era molto affollata, ma non mi fu difficile identificare subito Pietro Mennea in compagnia di un altro atleta (forse Tilli, non ricordo bene).

 

Mi presentai con un inusuale «Bellissima città Barletta e ottimo pranzo al Brigantino 2».

Sorrise e accettò di scambiare alcune parole.

Gli dissi che ero stato nella sua città una settimana per lavoro e avevo cercato, come sempre facevo, i luoghi e i personaggi famosi del posto per soddisfare la mia perenne curiosità.

In particolare, avevo visto il suo negozio di articoli sportivi con l’insegna Mennea Sport, e la casa di famiglia in un palazzo posto in una piccola piazzetta.

Ma l’emozione più sentita l’avevo provata quando, visitando sempre per lavoro una piccola officina di moto e bici, vidi fissata sul vetro di fronte al banco una foto in bianco e nero di Mennea in pantaloncini e maglietta blu con le scarpe da tennis.

«Qui Pietro era proprio agli inizi della sua carriera», mi aveva detto l’anziano proprietario con un sorriso di soddisfazione.


In aereo ripensai a Barletta e alle vicende del Campione: dai suoi successi sportivi, alla breve parentesi di Concessionario Fiat. Un’esperienza subito abbandonata perché non era il suo mondo quello delle auto e delle trattative commerciali. Infatti, una sera, chiusa la sede, si rimise scarpette e tuta e riprese a correre libero per le strade e i campi della sua città.

A Pisa io scesi e lui proseguì per Verona; ci salutammo scambiandoci il biglietto da visita che lui mi autografò.


Adesso che mi appresto a festeggiare l’8^ edizione del Pietro Mennea Day organizzato dalla FIDAL, mi ricordo anche che le Ferrovie dello Stato gli hanno intitolato il primo treno Frecciarossa ETR1000 in memoria perenne della Freccia del Sud. 

Ripenso anche alla sua grande cultura – ha conseguito ben quattro lauree – e alla Fondazione filantropica creata con la moglie.

Superfluo parlare dei meriti sportivi riconosciuti da tutti e che rimarranno nella storia dell’atletica leggera.

Basti pensare al record mondiale sui 200 metri piani rimasto imbattuto per 19 anni!

E a un palmarès di 29 medaglie tra Universiadi, Campionati Europei, Giochi del Mediterraneo, Mondiali, Olimpiadi. Ricordo invece volentieri la sua partecipazione alla vita sociale e politica con numerosi incarichi come Europarlamentare.

La TV gli dedicò un film trasmesso alcuni anni fa, Pietro Mennea la Freccia del Sud, con la regia di Ricky Tognazzi.

Ma non sempre i suoi meriti sportivi vennero riconosciuti dalle istituzioni e questo spesso provocava in lui un giusto risentimento.

 

Termino con una sua dichiarazione su questo tema, velata di tristezza, ma purtroppo vera e che fa riflettere: “L’Italia non mi ha dato spazio.

Qui c’è una mentalità piena di invidia e di gelosie per chi con merito sale in alto.

Nessuno usa il successo altrui come vanto di tutti.

All’estero i campioni sono protetti e tutelati, qui gettati in pasto.

A Sestriere hanno spianato una montagna per fare una pista dove poter battere il mio record.

Hanno invitato Michael Johnson e messo in palio una Ferrari, poi mi hanno chiamato per il passaggio di consegne.

Ho chiesto: se Johnson non mi batte, la Ferrari la date a me?

Dopo due minuti di silenzio hanno risposto no. Allora non sono andato”.

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