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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Marina di Vecchiano -giovedi 4 luglio
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Confagricoltura Toscana: “Un mezzo per limitare i danni degli ungulati, ma va maneggiato con cura”
Via alla caccia al cinghiale in zone non vocate

30/9/2020 - 19:40

Via alla caccia al cinghiale in zone non vocate Confagricoltura Toscana: “Un mezzo per limitare i danni degli ungulati, ma va maneggiato con cura”
 
Firenze, 30 settembre 2020 -
La delibera 843 approvata lo scorso luglio dalla giunta regionale ha introdotto la possibilità di svolgere la caccia al cinghiale in braccata, quindi con i cani, anche nelle aree non vocate per il periodo ottobre-dicembre 2020 (due giorni alla settimana, il lunedì e il giovedì, con inizio dopo le ore 10), con lo scopo di aumentare il prelievo venatorio di cinghiali e quindi ridurre i danni che questi provocano alle colture.
"Gli animali sono in continuo aumento e distruggono le nostre coltivazioni, noi ogni giorno dobbiamo fare i conti ingenti danni” commenta Neri. In questo periodo dell'anno a essere colpite sono le viti, ma anche le semine autunnali. “Consentire la caccia al cinghiale non solo nei boschi ma anche in zone dove prima era vietata, quelle limitrofe ai campi coltivati, con presenza di aree boscate e cespugliate dove è difficile l'esercizio risolutivo di altre forme di caccia, può essere efficace. Ma è uno strumento che deve essere usato con criterio: non bisogna dimenticare che in queste aree ci sono più realtà che devono convivere, i cacciatori e chi nei campi ci lavora. Non tutti gli agricoltori potrebbero inoltre gradire la presenza di mute di cani sui loro terreni”. Gli agricoltori, che sono sempre stati favorevoli alla delibera regionale, ricordano che la legge prevede giorni e orari limitati, indica che il prelievo deve essere eseguito da squadre di cacciatori a rotazione che sono tenute a rispettare rigide regole di comportamento, pena l'allontanamento.


















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Clara D'Acunto
Galli Torrini Srl - Agenzia di comunicazione





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