Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Cetty La Torre su Isabella Conti
E’ sempre lei. Sempre lei.
Lei è la sindaca che a inizio settembre ha ideato “lo zaino sospeso”, per permettere alle famiglie più colpite dal lockdown di poter avere zaini, penne, astucci, matite, tutto per i loro bambini: gratuitamente.
Lei è la sindaca che a fine lockdown non ha lasciato che i ragazzi terminassero l’anno senza il rito del saluto, organizzando un ultimo giorno in sicurezza, in un parco, tutti assieme.
E sempre lei è la sindaca che ieri ha distribuito nelle scuole del suo comune 500 mascherine trasparenti per poter permettere ai bambini con disfunzioni dell'udito e autistici, di poter ancora leggere le labbra dei propri compagni e insegnanti. Di vedere il loro sorriso. E di non sentirsi esclusi.
Isabella Conti, prima cittadina di San Lazzaro, rieletta con l’80% dei consensi, è conosciuta da tutti come “la sindaca più amata d’Italia”. E queste piccole, enormi attenzioni, ti fanno capire il perché.
L’idea di acquistare queste 500 mascherine trasparenti le è venuta dopo aver parlato con la mamma di uno di questi bambini con disfunzioni dell’udito.
Uno di quegli sfoghi di una cittadina a cui spesso, la politica, risponde con una scollata di spalle e un pacca consolatoria. Prima di passare al prossimo impegno della giornata.
Lei no: lei fa sempre così. Se c’è la soluzione la implementa. Se non c’è, se la inventa.
Come durante il lockdown quando, per risolvere il problema degli anziani soli e chiusi in casa, si è messa a chiamarli tutti. Ogni giorno. Uno per uno. Per far loro compagnia.
Ecco, voi ve la immaginate una classe politica così?
E’ pensando a lei che quando sento dire “sono tutti uguali” scrollo io la testa. E rispondo di no: non sono tutti uguali.
Per niente.