Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
IL PROFILO DEL SINDACO
Nei giorni scorsi mi ero divertito a scrivere quale dovesse essere il profilo del Sindaco che avrà la missione di far rinascere Roma come città e come Capitale. I fatti, con la candidatura di Carlo Calenda, mi hanno preceduto. Così pubblico quel profilo che, oggi, mi sembra calzi perfettamente con quello di Calenda più che di ogni altro.I punti non sono scritti per ordine di importanza, sono tutti dirimenti e possono essere letti anche dall’ultimo al primo:
1. Deve conoscere Roma e i suoi problemi, per non perdere tempo ad inquadrare lo “stato di fatto”;
2. Deve avere conoscenza adeguata dei meccanismi istituzionali, sia sovraordinati, che sottordinati, riguardanti lo stato giuridico di Roma Capitale, c’è da fare un grande lavoro per riordinare la materia fortemente connessa con una parallela riforma dello Stato e il decentramento su base Metropolitana;
3. Deve conoscere adeguatamente anche i meccanismi burocratico amministrativi della macchina pubblica, sia per non essere bloccato della burocrazia Capitolina e statale, sia per avere un progetto per riformarla, perché molto dipenderà da questo;
4. Deve avere una esperienza di governo della cosa pubblica nella quale si sia potuta sperimentare e valutare positivamente la sua capacità di direzione in posizione di responsabilità decisionale;
5. Deve possedere doti spiccate di motivatore e saper gestire dinamiche di gruppo, per condividere il lavoro, assumendo rapidamente le decisioni che gli competono avendo sollecitato e valutato il contributo di chi collabora;
6. Deve avere esperienza e rapporti internazionali, soprattutto in Europa, perché la gran parte delle risorse da investire per far rinascere la città verranno da lì e Roma dovrà rivendicare un rapporto diretto con la Commissione Europea, come lo hanno già da anni tutte le più importanti capitali europee;
7. Deve essere aperto alla condivisione, programmatica e progettuale, con le forze più dinamiche della città, quelle economiche, sociali e culturali, dagli imprenditori, alla fitta rete dell’associazionismo territoriale e al terzo settore, alle Università e agli Enti di ricerca, ai grandi e piccoli centri di cultura;
8. Deve darsi un programma rifuggendo dalla tentazione del “collage”, una enciclopedia di problemi e soluzioni che resta lettera morta dopo essere stata scritta, perché soddisfa più i tecnici e gli “esperti” che la scrivono, che non i cittadini.
9. Deve avere chiare tre aspirazioni: una città sostenibile e resiliente; una città che ripara i guasti dell’oggi, ma che investe risorse sul futuro; una città da “riammagliare”, territorialmente, socialmente e culturalmente, prevenendo la contrapposizione tra cultura dell’innovazione e cultura dei diritti civili, sociali e ambientali.
10. Deve essere un Sindaco che pensi a Roma per i prossimi dieci anni, perché è una impresa storica, e non a quello che vorrà fare “da grande”. Il Sindaco di Roma nasce già grande e deve restarlo nel cuore dei romani