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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
di Umberto Mosso
SU CATIUSCIA MARINI NON ERA VERO NIENTE.

20/10/2020 - 8:41

SU CATIUSCIA MARINI NON ERA VERO NIENTE.


Ricordate l’indagine che, partita da Terni, coinvolse l’intera Regione Umbria portando alle dimissioni della sua Presidente, Catiuscia Marini, e alla successiva elezione di una Presidente di centrodestra?

Un terremoto giudiziario, amplificato a dismisura dai media, che scosse tutta l’Italia. Insieme a lei fu “mandato a casa”, come suole dire la destra più barbara, anche il sindaco dem di Terni Leopoldo Di Girolamo.
Ora l’indagine, dopo quasi quattro anni, si è chiusa col non luogo a procedere perché “il fatto non sussiste”. Neanche le scuse e tanti saluti.
Una vita politica distrutta, l’isolamento e il distacco dei suoi stessi compagni, quattro anni di angoscia e di rabbia repressa nel sapersi innocente e il cambio di segno politico di una Regione, indotto dalla violenza mediatica e da una cinica e feroce, quella sì disonesta, strumentalizzazione della destra.
La coreografia è importante, anche per capire come vengono spesi i nostri soldi. Un fatto etico, non venale.
Una mattina Terni si sveglia come in stato d’assedio. In favore delle telecamere 52 volanti con le sirene accese, arrivate in città in autocolonne anche dalle regioni vicine, circondano il palazzo comunale e 104 uomini armati lo occupano, mentre un elicottero volteggia controllando l’area dell’azione. Tutto per cercare le “carte” che dovrebbero provare una presunta “Turbata regolarità degli incanti e falsità ideologica”. La stessa motivazione che, sei mesi dopo il blitz, porterà all’arresto domiciliare dei presunti delinquenti, come ordinato dal Giudice per le indagini preliminari, che convalida le richieste del PM.
Concluse le indagini “il fatto non sussiste”. “Una bellissima notizia”, dichiara Catiuscia Marini, “ma non avevo dubbi sulla loro onestà”, dice degli altri 45 indagati, tutti prosciolti dall’accusa di aver pilotato le assunzioni nella sanità umbra. Ma è lei che soprattutto ha pagato il prezzo più alto, additata - innocente - al pubblico ludibrio, mentre oggi media e TG non riservano alla notizia del proscioglimento lo stesso spazio dato al blitz e alle indagini seguenti.
Per gli italiani serve sapere che qualcuno ha cambiato verso, con tutta la sproporzione di forza dello Stato nei confronti di cittadini innocenti fino a prova contraria, alla politica e all’amministrazione di una intera Regione e di un comune importante come Terni. Nessuno pagherà per questo.
Per Marini e Di Girolamo non rimane che dichiarare la loro amarezza per essere stati scaricati allora dal PD, come al solito claudicante e tremebondo, emarginati e isolati dal loro partito come fossero appestati.
“Che delusione Zingaretti”, dice Marini. Il segretario che ha lasciato, assistito dall’incolore Valter Verini nominato commissario del PD in Umbria, che si distruggesse una parte importante del gruppo dirigente del suo partito e amministratori, onesti e capaci, solo sulla base di un avviso di garanzia.
Il garantismo non è solo un obbligo costituzionale verso i singoli cittadini, ma protegge l’intera comunità da involuzioni democratiche conseguenza di mala giustizia.





























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