Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Tra pochi giorni doveva essere presentata a Vecchiano l'opera prima di una giovanissima scrittrice, Arianna Alberoni, di 22 anni, che a Vecchiano ci vive.
Ma i nuovi sviluppi della pandemia hanno costretto il Comune ad annullare questo evento.
Ne parliamo lo stesso, considerando come evento la pubblicazione.
Il libro non sembra davvero scritto da una ragazza così giovane.
La storia è particolare, forse un pò lontana da gusti e orientamenti della gioventù di oggi, come anche per lo stile, decisamente maturo.
Per fortuna, verrebbe da dire, considerando anche l'ottimo e scorrevole italiano in cui è scritto.
Sono molte le tragedie descritte, ma con un lieto fine.
IL LIBRO
Una mattina di metà settembre, una numerosa famiglia di contadini trova una bambina abbandonata nel proprio casolare: così inizia la storia di Stella.
Dalla prima infanzia all'età adulta, dalla campagna pisana al manicomio diMaggiano, il racconto della sua vita è scandito dagli affetti, dalle amicizie, dalle ambizioni e dalle difficoltà che incontra.
Proprio nel luogo e nel momento di più profonda solitudine, la ragazza sembra trovare una via di uscita al suo male dell'anima.
Stella è la protagonista di un destino inclemente, determinata a ribaltare il buio che la circonda nella speranza di riuscire a vedere di nuovo i fiori, come le donne libere di Maggiano.
L'AUTRICE
Arianna Andreoni ha 22 anni e vive a Vecchiano.
Studia Giurisprudenza all'Università di Pisa e ha da sempre la passione per la lettura, il cinema e il racconto.
Sogna di diventare avvocato, ma con in borsa sempre il block notes per appuntarsi nuove storie