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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
[Gianni Pardo]
L'ennesima opinione non richiesta

26/10/2020 - 8:50

L'ennesima opinione non richiesta

La pandemia si diffonde col contagio e il contagio si diffonde col contatto fra gli esseri umani.

E purtroppo noi siamo animali sociali. Se (fino ad un certo punto) possiamo stare lontani dagli estranei, non possiamo stare lontani dai nostri familiari e dai colleghi di lavoro.

Un lavoro che crea ricchezza, cioè beni e servizi, ma che si svolge quasi sempre in compagnia e spesso fuori di casa (solo alcuni sono impiegati in un ufficio).
Per non parlare degli affollamenti sui mezzi di trasporto. Ciò significa che i contatti umani sono inevitabili. Fra l’altro, se tutti ce ne stessimo chiusi in casa, moriremmo di fame, perché in casa non si produce, non si semina e non si raccoglie.
E chi ci porterebbe il necessario a domicilio, se anche chi deve farlo se ne sta al chiuso per prudenza? La stessa acqua che esce dal rubinetto non uscirebbe più, se qualcuno non continuasse a lavorare negli acquedotti. E i medici? E le forze dell’ordine? Tutti in giro, per forza.
Coloro che credono di avere la soluzione dicono: “Chiudiamo tutto e lo Stato indennizzi coloro che sono costretti a non produrre ricchezza, cioè a guadagnarsi il pane”.
Discorso stupido. Se lo Stato ha delle disponibilità, è perché impone tasse sulla produzione di ricchezza. Basta impedire la produzione di ricchezza e si inaridisce anche la fonte delle tasse e dei sussidi. Attingendo alle riserve o facendo debiti, lo Stato può aiutare qualcuno: ma per quanto tempo?
Certo è che non può mantenere tutti e per anni.
Ecco perché i discorsi che si sentono in televisione sono uggiosi. La maggior parte schiva il problema centrale.
Si discute di come evitare il disastro della pandemia come se poi, a mezzogiorno, il pranzo dovesse materializzarsi da sé sulla tavola. Oppure gli opinionisti credono che l’Italia possa vivere indefinitamente girandosi i pollici, ed essendo nutrita non si sa da chi. Non si sono accorti che l’Europa ha i nostri stessi problemi? O pensano che i mercati aprirebbero un credito indefinito ad un Paese che all’inizio dell’anno aveva un rapporto debito/pil del 134% ed ora, alla fine dello stesso anno, se va bene, sarà al 160%?
Non serve a niente prendersela col governo. Del resto sbaglia anch’esso quando si esprime come se fosse in grado di risolvere il problema della pandemia.
Non basterà impedire al virus di prendere freddo la notte, ed ora anche di sera.
Il livello di intelligenza, varcando il portone di Palazzo Chigi, non aumenta. Queste iniziative insignificanti, queste continue modificazioni e contraddizioni, questa mancanza di chiarezza e risolutezza autorizzano tutti a prendersela col centro di comando, mentre il centro di comando non può far nulla di serio, se non rendersi stupidamente responsabile di un problema senza soluzione.
Un discorso drammaticamente serio sarebbe questo: quale numero di morti siamo disposti ad accettare e quali tagli all’economia siamo in grado di sopportare?
Infatti non bisogna dimenticare che chi muore di Covid non fa calare la produzione di ricchezza, mentre la chiusura di tutte le attività produttive in breve tempo ci condurrebbe alla carestia e alla morte di milioni di persone per fame. E a disordini sociali graci.
Sembrano frasi estremamente crudele, ma i morti ce li possiamo permettere, la fine dell’attività economica no.
Perché anch’essa produrrebbe dei morti.
Nel Medio Evo la gente era poverissima ma era pressoché tutta impegnata nell’agricoltura. Non si produceva molto altro, ma almeno ci si impegnava a produrre cibo. Oggi l’agricoltura in Italia è trascurata, la maggior parte della gente non lavora nei campi e temo che il nostro territorio, nelle condizioni attuali, non sia in grado di produrre a sufficienza per sessanta milioni di persone. Credo che la stragrande maggioranza della farina che consumiamo sia prodotta altrove, forse in Argentina, forse negli Stati Uniti. E come pagheremo la farina, se non esportiamo niente?
Il governo dovrebbe smettere di promettere la Luna e i commentatori dovrebbero smetterla di chiedere che si elimini il virus mantenendo nel contempo i necessari livelli produttivi. Perché questo non è possibile.
È solo possibile un tremendo compromesso.








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26/10/2020 - 15:03

AUTORE:
veccchianese di s.Frediano

Proporre qualcosa di alternativo a cosa ? All' opinione non richiesta su fatta ? Purtroppo non ho le capacità analitiche per farlo, ne capisco cosa c'entra l' opposizione. A un discorso di tal Pardo,ripeto, che contiene un fondo di verità, così su due piedi, mi vien voglia di mandarlo dove Sordi mandava nella famosa canzone. Per fa prima gli rispondo alla Totò : ma mi faccia il piacere...

26/10/2020 - 11:32

AUTORE:
Lettore

...la nostra sarà un opposizione costruttiva.
Così come dovrebbe essere nei momenti cruciali che stiamo attraversando in tutto il mondo per questa tremenda pandemia e quindi: la critica costruttiva sarebbe gradita.
All'inizio c'è la scusante che nessuno sa cosa ci aspetta in seguito e sortan fuori i vari Boris Johnson in Gran Bretagna e gli Zingaretti& a Milano con l'aperitivo in mano a dire cose che ora non ripeterebbero al sicuro.
Ora però criticare senza proporre un cavolo di niente è tempo perso ed è tipico dei sovranisti/pentastellati alla Di Battista che non sa più che dire/fare-baciare-lettera o testamento?

26/10/2020 - 11:05

AUTORE:
veccchianese di s.Frediano

Il discorso è crudele, però ha un fondo di verità. Il problema sorge quando si deve scegliere chi sacrificare. C'è qualcuno tra noi che ha più diritto di altri a continuare a vivere ? Sicuramente ci sarebbe un coro di " io io io ", infinito. E se a scegliere, come forse avviene, fosse il caso ? Grande, brutto dilemma, che conviene non pensarci. E visto che si tratterebbe di " un possibile tremendo compromesso ", chi lo assicura il Pardo che lui non sarebbe tra quelli sacrificabili ?