Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose.
Mi chiedo perché il PD continui costantemente a parlare di Italia Viva. Io sono stanca di essere parte del dibattito interno al Pd.
La gestione dell’emergenza Covid poteva essere affrontata prima e meglio. Ora restano le preoccupazioni per le ipotesi messe in campo. A fronte dei ritardi e della necessità di risorse per far fronte a tutti i problemi ancora aperti e’ inaccettabile che si tergiversi sul Mes.
La prima preoccupazione è per la scuola e per l’ipotesi di didattica a distanza, perché non possono essere i ragazzi a pagare le inefficienze e i ritardi, in primo luogo nel traporto pubblico, su cui abbiamo chiesto, ancora una volta, di investire più risorse. Abbiamo espresso molta preoccupazione anche per la proposta di chiusura di interi settori produttivi. Il governo deve spiegare le ragioni tecniche per cui ritiene di dover chiudere senza cercare altre soluzioni e soprattutto dovrebbe quantificare le risorse che verrebbero messe a disposizione per i ristori e in che tempi.
Chi ha faticato a riaprire dopo il primo lockdown non può permettersi di chiudere un’altra volta senza sapere quale saranno le prospettive future. E infine desta preoccupazione la gestione della sanità: servono tamponi, tanti e subito, devono essere garantiti i vaccini antinfluenzali per tutti e si deve predisporre già da ora un piano tecnicamente rigoroso per la distribuzione del vaccino anti Covid.
Ora è il tempo delle soluzioni immediate, delle risposte a chi fa fatica ad andare avanti, e per farlo presto e bene servono i soldi, a partire da quelli del Mes. Abbiamo aspettato troppo a lungo e non possiamo far pagare le conseguenze alle cittadine e ai cittadini
Siamo andati via perché le nostre idee erano sempre e costantemente criminalizzate, la nostra storia un fastidio, il 41% alle europee un crimine da cancellare e il governo Renzi un’esperienza da dimenticare. Ma soprattutto siamo andati via perché crediamo che il riformismo in quel partito non stia più di casa, è stato martoriato e represso in nome di un’alleanza con il M5S a tutti i costi.
La stessa scelta ha fatto Calenda, che ha deciso di stare addirittura fuori dalla maggioranza di governo.
Oggi sfogliate le pagine di tutti i giornali e leggete di una richiesta di rimpasto di governo fatta da Andrea Marcucci, capogruppo del Pd al senato, derubricata a “quello è un renziano rimasto nel Pd e dice le cose che vogliono quelli di Italia Viva”, addirittura dicono fuori microfono, senza il coraggio di metterci la faccia come sempre, che IV avrebbe due capigruppo al senato. Intanto non conoscono benissimo Andrea, ma è una persona che stimavo e stimo e che immagino abbia sofferto parecchio per la scissione, ma che in maniera determinata e convinta è rimasto al suo posto, in quel partito. Inoltre, con questo giochino scaricano su di noi la “volgare” richiesta del rimpasto senza assumersi le responsabilità di un dibattito che è tutto al loro interno.
Come con Giani presidente della regione Toscana, pronto ad essere scaricato come Renziano e voluto da Renzi se avesse perso le elezioni Toscane, come alcuni sondaggisti suggerivano, e invece arruolato come uomo del Pd militante da sempre, assiduo cantante di Bella ciao e spillatore di birre alle feste dell’Unità.
Noi siamo andati via proprio perché considerati appestati e non portatori di idee.
in Sicilia poi non ne parliamo, noi (perché Davide Faraone rappresenta un Noi, che è quanto di più bello possa esistere in politica, per come la intendo io) siamo stati addirittura CACCIATI semplicemente perché abbiamo osato candidarci e poi farci eleggere alla segretaria regionale del partito (con le primarie) e lo abbiamo fatto nella mia terra in un tempo in cui dovevamo soltanto nasconderci ed obbedire. Ed il mondo (e qualche compagno rimasto in quel partito) mi è testimone di quante cose abbiamo fatto in quel periodo, di come era rinata la sede regionale del partito, di come eravamo al centro del dibattito politico, di come ci contrapponevamo ad un governo regionale che non governava un tubo, di come esisteva una leadership ed un leader, adesso quel partito in Sicilia dov’è?
Siamo andati via perché stanchi delle continue liti interne. L’avversario politico non era mai fuori il partito ma sempre dentro. Ora questi che sparavano palle infuocate ogni santo giorno quando al Nazareno c’erano “i renziani” non sanno più litigare senza tirare in mezzo noi che abbiamo deciso di percorrere un’altra strada. Mi auguro per loro che recuperino un po’ di pace ed un po’ di voglia di fare politica.
Questo articolo è stato pubblicato in POLITICA SICUREZZA ECONOMIA il 31 ottobre 2020.